Fatta una forzatura, ne farà un’altra

“Siamo davanti a uno slittamento del potere legislativo dal Parlamento all’Esecutivo, e questo avviene in assenza dei contrappesi necessari”. E ancora, “il combinato della riforma costituzionale e della nuova legge elettorale rischia di consegnare al Paese un sistema ibrido […] con una maggioranza di deputati e senatori ‘nominati’ e un indebolimento della rete dei controlli e delle garanzie”. Infine, l’affondo (si fa per dire): “nel caso il Governo rifiutasse di riaprire il confronto sulle ipotesi di miglioramento avanzate da più parti ciascuno si assumerà le proprie responsabilità”.

Devo dire che ho dovuto leggerlo più volte il documento firmato da 24 deputati del Partito democratico raccolti nell’associazione/corrente SinistraDem. Più volte per capire se davvero l’avessero scritto, intendo. Diamine: ma stanno parlando della riforma che hanno appena votato, giusto? Quella che Bersani definisce una rottura dell’equilibrio democratico verso un sistema ipermaggioritario? E minacciano di non votare l’Italicum a meno di cambiamenti dopo che, e prima del voto sulla riforma della Costituzione, Renzi gli ha già spiegato che possono scordarsi ogni modifica? Fantastici, non c’è che dire.

Fatta una forzatura, il presidente del Consiglio, semplicemente, ne farà un’altra. E non avrebbe nemmeno tutti i torti nel farla. Insomma, quelli che ieri hanno votato alla Camera per la modifica della Carta costituzionale che abbinata alla nuova legge elettorale, dicono, creerebbe una forma di governo potenzialmente pericolosa per la democrazia, hanno anche approvato la legge elettorale che chiedono di cambiare, e in una versione ben peggiore di quella che gli tornerà indietro dal Senato, in quanto, all’epoca del loro voto favorevole, essa aveva tutti i candidati bloccati, un premio di maggioranza robusto che scattava a partire dal 37%, e sbarramenti assurdi, del 12% alle coalizioni, dell’8 ai partiti non coalizzati. Quella corretta a Palazzo Madama, nel confronto con il testo licenziato a Montecitorio, diventa quasi accettabile, con una soglia per il premio fissata al 40%, sbarramenti più bassi e solo i capilista bloccati.

E poi, che faranno? Quali modifiche chiederanno? Cosa vorranno cambiare? I collegi uninominali non credo potrebbero ormai proporli: sarebbe come stravolgere l’intero assetto della legge elettorale. Faranno la battaglia sulle preferenze? Chi? Cuperlo, forse Bray, magari D’Attorre? Tutte persone che apprezzo, ma davvero possono pensare di combattere il renzismo ricorrendo alle preferenze? Loro? Nel caso, pagherei per sedermi accanto ai vari De Luca o Pittella per sentirli commentare il lancio del guanto di sfida.

Quello che però realmente mi dispiace, è guardare ogni volta lo spettacolo offerto dai combattenti del giorno dopo e della tenzone successiva, del tipo “questa te la votiamo, ma sappi che è l’ultima volta”, salvo poi, puntualmente, trasformare quei toni in un più mite penultimatum.

Il giorno in cui l’Italicum arriverà alla Camera (magari dopo le Regionali, con il vento di risultati positivi a gonfiare le vele del segretario Pd), sarà approvato come vorrà Renzi: da quelli che penseranno che così sia giusto, da quanti non avranno la forza di opporsi, da chi riterrà in quel modo di assicurarsi un posto prestigioso e ben remunerato e pure da coloro che non ne condivideranno l’impianto, ma lo accetteranno per senso di responsabilità.

Sinceramente, a me vanno bene tutte le motivazioni elencate, quando non legittime, di sicuro comprensibili. Ciò che mi lascia un po’ deluso, per quante poche illusioni ormai da tempo mi faccia, è il dover ascoltare nuovamente proclami altisonanti di promesse solenni, e poi assistere al loro spegnersi fra le pieghe d’un usato e stanco “vorremmo, ma non possiamo”; non certo il miglior presupposto per quanti dovrebbero chieder fiducia sull’impegno per le proprie idee.

Questa voce è stata pubblicata in libertà di espressione, politica e contrassegnata con , , , , , , , , , , , , , . Contrassegna il permalink.

6 risposte a Fatta una forzatura, ne farà un’altra

  1. Giuseppe scrive:

    …E la chiamano “minoranza” : sì ,anzi , assenza, ma di palle !!!!

  2. Giuseppe scrive:

    La Ditta è stata un’invenzione geniale : nessuno sa che csa è, ma è qualcosa alla quale si resta fedeli e cosi’ si fa la bella figura di sembrare persone affidabili e responsabili.
    All’Italicum questa minoranza, per non dover votare contro, si appiglierà a quella mezza virgola modificata che quel furbastro di renzi preparerà per questi truci rivoluzionari . E vissero tutti insieme per anni felici e contenti

  3. Pingback: Oh ragassi, qui si tifa per voi. Dal salotto | Filopolitica

  4. Giuseppe scrive:

    caro Rocco, mi meraviglio di te che ti meravigli dei vari Bersani . Prova a scorrere all’indietro la vita politica del “serio” Pierluigi : tracheggiamento continuo.

  5. Giuseppe scrive:

    ritratto di Bersani : sotto il vestito serio, niente.

  6. Giuseppe scrive:

    Combattenti coraggiosi : ” di mazzate ne abbiamo prese un scacco però la prossima volta gliene diremo tante “

Lascia un commento