No, «la gente» non è credulona; è proprio convinta

In un commento al post di giorno fa (che non pubblico per il turpiloquio che lo caratterizzava), mi si accusava, in buona sostanza, di dileggiare «la gente tutta», ritenendola «poco colta» e incapace di comprendere i problemi, e che questo mio atteggiamento, comune a tutta la sinistra, sostanzialmente era quello che spingeva l’elettorato a scegliere Salvini o, in anni non tanto lontani, i vari Berlusconi e alleati. Prendo atto del giudizio espresso, ma non concordo.

Principalmente perché non sono io a ritenere «la gente tutta» (massa indistinta, evidentemente nel giudizio che lì se ne dava) «poco colta». Tutt’al più lo fanno le statistiche sulla vendita dei libri o sui risultati scolastici nel nostro Paese e quelli, al contrario, che pensano (come i neofascisti che in quel mio pezzo citavo) che fra le sue schiere ci si possa facilmente infiltrare e orientarne opinioni e scelte. Lo fa la pubblicità. O i programmi televisivi che non ritengono quella stessa «gente» in grado di apprezzare prodotti più complessi di una sfida fra due improvvisati imitatori. Ma non io. E poi, non penso affatto che il sentire degli elettori sia traviato da questo o quel politico: ritengo, all’opposto, che se qualcuno vota per chi gli dice che ogni suo problema sparirebbe se qui non arrivassero più i disperati della Terra lo faccia perché in ciò crede davvero, per sua piena e autonoma convinzione. Ed è un’ipotesi ancor peggiore.

Non ho il lavoro che desideravo o l’auto dei miei sogni non perché non sono stato in grado di averli o l’ambirvi era il frutto di un apparato desiderante traviato dalla cultura di massa, ma perché una donna con il suo bambino di pochi mesi al collo è riuscita ad approdare sulle coste di Lampedusa, invece che affogare, lei e lui, nel fondo del Canale di Sicilia. Non è con un’azione congiunta e sindacale che otterrò l’aumento di stipendio, ma tifando e sostenendo chi urla contro gli immigranti, meglio se neri, per strada. Non è in virtù della speculazione del capitale sugli immobili che non riesco a comprare casa o a causa della massimizzazione dei profitti degli investitori che non posso trovare un impiego, ma per colpa degli zingari che mandano i figli a chieder l’elemosina e dei porti ancora aperti.

E se così la pensano in molti, soprattutto, la responsabilità non è solo di Salvini.

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