Seminano gramigna in un terreno che le è fertile

«Io sono tra quelli che ha intuito la potenzialità di sviluppo della Lega. Quell’ambiente lì era culturalmente più debole ma con diverse, con notevoli potenzialità di sviluppo». A parlare così è Maurizio Murelli, un militante neofascista milanese, condannato, nel 1973, a 17 anni di prigione per l’omicidio dell’agente di polizia Antonio Marino e fondatore del gruppo Orion. Secondo diverse ricostruzioni giornalistiche e inchieste (come quella andata in onda su RaiTre durante la trasmissione Report dello scorso 21 ottobre, e dal cui resoconto testuale le dichiarazioni di Murello sono tratte), nei primi anni ’90 non pochi aderenti a Orion transitarono nella Lega.

A me la questione un po’ preoccupa. Non tanto che militanti neofascisti di questo o quel raggruppamento provino a entrare in un partito politico già strutturato, ma che (stando alle testimonianze sentite dai giornalisti) vi riescano e che, poi, quello stesso partito, magari, diventi persino il primo nel Paese. Ancor di più se tutto questo avviene perché, come spiega Murelli raccontando la sua esperienza, avviene in quello che gli stessi protagonisti definiscono un ambiente culturalmente debole, permeabile, è il senso, a ingressi fascisti perché non saldamente ancorato a principi democratici. Insomma, i virus attecchiscono meglio in organismi già predisposti alla malattia, e quell’organismo, lo ripeto, poi cresce e si afferma come primo rappresentante del volere popolare. A voi la facoltà di ponderare le conseguenze.

Le circostanze, invece, sono quelle che sono. Finché la Lega era solo il club del “dagli al terrone” con altre, poche, basi ideologiche, non si schiodava da una specifica territorialità e percentuali tra il 5 e il 10% (anche per la semplice considerazione che difficilmente il terrone si sarebbe apertamente “dato” da solo, per quanto, votandola ora, pur continui a farlo). Ora che si scopre compiutamente reazionaria e organicamente nazionale e nazionalista, veleggia agevolmente fra il 30-35%, con buone probabilità di prendere il governo centrale senza dover ricorrere ad accordi complicati con partner riottosi, ma semplicemente unendosi ad altre destre, forse ancor più retrive.

Dopotutto, questa è la terra dove meglio si avverte il respiro della bestia, dell’ur-fascism.  

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