Scusate, ma non era la riforma ispirata da Napolitano?

Come per quello con Zagrebelsky, non ho visto il confronto fra Renzi e De Mita. Un po’ perché, come nel primo caso, sapevo che comunque, dal giorno dopo, l’interno internet sarebbe stato invaso di stralci e citazioni dell’avvenuto, molto per la circostanza peculiare di quest’ultima situazione; come dire, delle questioni fra democristiani non m’impiccio.

Battute a parte, il sottotesto di tanti, se non tutti, i commenti dal fronte del bastaunsì, una parola, sulla vicenda mi lascia un non so che di inspiegato e per  me inspiegabile. Provo a dirlo con degli esempi: la presenza di De Mita in tv contro Renzi è stat venduta come la plastica dimostrazione del vecchio contro il nuovo. E ci sta. Lui è entrato in Parlamento la prima volta nel 1963, nella legislatura che vide nascere i primi governi Moro, quelli del centro sinistra e dell’apertura ai socialisti di Nenni. Però, una domanda mi viene da porre: questa su cui siamo chiamati a votare, per espressa dichiarazione della ministra di cui porta il nome, non è la riforma di Giorgio Napolitano, uno che in quello stesso Parlamento ci è entrato dieci anni prima del democristiano di Nusco, ai tempi in cui a Palazzo Chigi presiedeva ancora De Gasperi?

Cosa significa questo? Assolutamente nulla, come niente vuol dire il fatto che, a votare contro di essa, mi ritroverò insieme con De Mita, D’Alema o Brunetta. Perché è come dicono i molti: bisogna stare al merito delle questioni, giusto? E allora, non c’entra affatto come voti Tizio o Caio, ma cosa sia quello su cui si vota e perché. E se pure tanti fra gli stessi che l’hanno voluta e votata e la sostengono, dicono che, in combinato disposto con la legge elettorale, essa è potenzialmente pericolosa, allora vuol dire che questa è come un arma che, caricata di un sistema di voto a mo’ di proiettile, potrebbe far fuoco.

Ecco, io sono contro le armi. Sempre.

Questa voce è stata pubblicata in libertà di espressione, politica e contrassegnata con , , , , , , , , , . Contrassegna il permalink.

Lascia un commento