Che tristezza, compagni (si fa per dire)

“Ville e castelli, il dietrofront era già nella testa di Renzi”. E poi, nel sottotitolo dopo la foto extralarge del segretario del partito, “Il premier ha voluto far passare inizialmente il messaggio dell’abolizione ‘per tutti e per sempre’, per poi svelare i dettagli già programmati”. Compagni (si fa per dire) dell’Unità complimenti, davvero: quella della “retromarcia anticipata” non l’avevo ancora sentita.

Inoltre, l’idea di far passare una marcia indietro per astuzia calcolata, beh, geniale, non c’è che dire. Il quotidiano del partito e quindi del governo non poteva non ammettere il “dietrofront”, che anche all’interpretazione c’è un limite, ma ha provato a venderla come gesto sagace. Dopotutto, lo stesso Renzi aveva tweettato sul funerale, oltre che della Tasi, pure dell’Imu e siccome quella già adesso la paga solo chi vive in abitazioni in categoria catastale A1, A8 e A9,  se pensi di seppellirlo, evidentemente, è a chi alloggia in appartamenti signorili, ville e castelli che vuoi toglierlo. Quindi, ai giornalisti di quello che fu un giornale, non è rimasto altro che seguire il veloce “contrordine” e allinearsi alla nuova linea con fantasia e abnegazione.

Però il talento quando c’è, e sebbene sia sprecato, va riconosciuto. E il “dietrofront avanguardista”, come figura retorica, raccoglie bene il senso della stagione che stiamo vivendo: andiamo all’indietro da tempo e su molte cose, ma tutto sembra così nuovo che anche i più progressisti ne sono sedotti. Ora, certo, ci saranno da aggiornare le opinioni per adeguarle al #ricambiaverso: consiglio, a chi attende indicazioni dal capo su come cambiare ancora idea su diverse questioni, dall’innalzamento del limite del contante fino all’incremento del numero delle sale da gioco e passando per la flessibilità del sistema pensionistico, di saccheggiare nel frattempo le parole di gufi e rosiconi, che all’abolizione delle tasse sulla prima casa per tutti erano contrari fin da prima che lo dicesse Renzi; a chi ha un po’ più di tempo da perdere, suggerisco di rivedere le scene in cui egli stesso probabilmente diceva il contrario di quello che poi s’è trovato a dire e che oggi torna di nuovo buono, potenza delle giravolte.

A quelli dell’Unità, infine, non dico proprio nulla. È una tristezza enorme vedere quei fogli ridotti a cassa di risonanza del potere, ma d’altronde, se fai il giornale di partito tout court e smetti completamente l’ambizione di disegnare qualcosa di alternativo a quel che c’è, accontentandoti di far rumore su quanto ti dicono, lo spazio in cui muoversi è quello lì: le dichiarazioni del capo e il dovere di renderle migliori, sebbene la professione e la dignità imporrebbero di lasciar perdere.

Ma lo avete scelto voi, liberamente rinunciando alla libertà. Che è sempre cara, in tutti i sensi.

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3 risposte a Che tristezza, compagni (si fa per dire)

  1. Fabrizio scrive:

    Che tristezza ascoltare e leggere , commenti , comunicazioni, numeri, cifre,previsioni, aggiustamenti,ritocchi, dei varii attori protagonisti legislativi che regolano e/o deliberano leggi che fissano comportamenti” solo quantitativi” e non qualificativi!La qualita’ si applica e non si narra!
    Ieri si chiamava Legge Finanziaria , oggi si chiama Legge di Stabilita’!
    Civilmente e democraticamente parlando, secondo regime di qualita’ applicato, dovremmo chiamarla ed identificarla come “Direttiva sul Patto di Stabilita’/Crescita Interno ed Esterno”; in primis Qualificativa e poi Quantitativa.
    p.s segue……….

  2. Fabrizio scrive:

    A seguito e’ triste non sentire parlare , leggere, conoscere ed apprendere :
    – Lo Scopo….. “Aspettative”
    – L’ Obbiettivo…… “Tutele”
    – La Natura …………..”Creativita’ ”
    – La Finalita’…………….”Redditivita’ ”

    Scopo come Operativita’
    Obbiettivo come Credibilita’
    Natura come Affidabilita’
    Finalita’ come Solidita’

    Operativita’ per la Crescita Sociale e Culturale
    Credibilta’ per la Sicurezza Sociale ed Ambientale
    Affidabilita’ per la Ricerca e Sviluppo Economico
    Solidita’ per la Sostenibilita’ Finanziaria

  3. Fabrizio scrive:

    In conclusione , come dato di fatto , per l’attore principale e’ un “gioco”!
    Un gioco di numeri e scommesse!scommesse nel cambiare tavoli da gioco e fiche come posta al rialzo e al ribasso per cambiareverso!rosso o nero metaforicamente parlando!
    Come si fa a non essere tristi dinanzi a tale ……….

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