Ma sì, abbiate fiducia

“Non diciamo prendere o lasciare. Non stiamo dicendo ‘o questa è la minestra, o quella è la finestra’, ma non si può mettere in discussione la doppia lettura conforme”. Le cronache che riportano il “Renzi-pensiero” sulla vicenda della riforma del Senato sono tutte uno spasso, davvero, roba da comprarsi i popcorn e accomodarsi sul divano per godersi lo spettacolo.

Da un lato, ci dicono che il presidente del Consiglio dei ministri è aperto alla discussione, purché non si tocchi il testo già votato definito, almeno per quel che riguarda l’elettività dei senatori. Come dire: potete discutere, ma non cambiare. Scorrendo i “sottintesi” dei retroscenisti autorizzati, poi, si scopre che al gruppo Pd del Senato, il segretario ha spiegato che “o passa la sua riforma, o annega la legislatura”, cioè la minestra o la finestra prima negate. E infine, il richiamo non detto in forma di auspicio: “avrete fiducia”. Proprio nel senso che ne potrebbe venir posta la “questione” in aula. Su una modifica costituzionale? Roba che se l’avesse solo lasciata intendere Berlusconi, sai che girotondi, quale profluvio di post-it, quanti comitati fondati al grido di “Salviamo la Costituzione”, la più bella del mondo, come no.

Invece, siamo qua. A veder minacciare rappresentanti minacciati con la perdita della poltrona se non pronti a perdere le cose in cui dicevano di credere e guardare quelli in cui si è creduto piegarsi alle volontà di chi dicevano non credibile. Verrebbe voglia di augurarsela quella richiesta di voto di fiducia, e poi vedere l’effetto che fa, fra il divano e i popcorn. Tanto, che sarà mai: chi verrà dopo, potrà cambiarla di nuovo e a suo piacimento e misura, giusto? Abbiate fiducia.

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