No, non è il frutto dell’accordo con Berlusconi, visto che ora tutti dicono che è saltato, a determinare la forma e la sostanza della nuova legge elettorale e della riforma della Costituzione. E non è il fatto di governare con Sacconi a imporre il Jobs Act nel modo in cui si sta definendo, visto che quando si vuole, i “partitini”, come li chiama Renzi, li si mettono in riga in un attino. E non c’entra Lupi sullo Sblocca Italia o Alfano sulla mancanza di forza sui temi etici e civili, ché se si volesse affrontare le questioni diversamente lo si farebbe, “asfaltando” e cassando loro, non il territorio e quegli argomenti.
Le cose che il Pd sta facendo, le sta facendo così perché proprio in questo modo chi lo rappresenta e lo guida vuole farle. Si tratta della dirigenza di partito più rinnovata e giovane che si possa immaginare nello scenario italiano. E sulla novità della rappresentanza parlamentare piddina, dall’inizio della legislatura, si sono consumate tastiere e rotative. La rottamazione, infine, è stata la cifra dell’azione che ha condotto i nuovi dirigenti ai vertici del Nazareno e del Paese. Il tutto, con ogni evidenza, per mettere in atto quanto stanno realizzando e che, immagino, loro stessi pensavano e pensano che quelli che c’erano prima non avrebbero mai fatto; altrimenti, perché sostituirli?
Io ho una mia opinione su tutte le scelte che essi stanno compiendo, e su queste pagine la esprimo quasi quotidianamente. Ma il tema non è tanto, anzi, per nulla, quello che penso io. E forse, nemmeno quello che pensano tutti gli altri. Il fatto è che la nuova classe dirigente del Pd è quasi totalmente composta da trentenni e quarantenni e, come si diceva, fanno ciò che fanno perché esattamente così voglio farlo.
Ora, non so come giudichiate tutto questo loro “fare”, ma è probabile che chi oggi dirige e rappresenta quel soggetto politico mettendo in campo tali azioni, data l’età media a cui si accennava e considerate anche le nuove formule (fra elezioni di secondo livello e liste parzialmente o totalmente bloccate) di selezione limitata della rappresentanza e della classe dirigente, rimarranno nelle loro posizioni di vertice, utilizzandole come stiamo vedendo, per almeno i prossimi vent’anni.
Cosa voglio dire? Quello che ho detto; così, solo per dire, appunto, e per regolarsi, di conseguenza, ovvio.