Perché essere contro la riforma del Senato fermerebbe il Paese?

No, dico davvero: non capisco il motivo per cui quelli che sono contrari alla riforma messa a punto dal ministro Boschi con il contributo fattivo e qualificante di Verdini e Calderoli (e scusate se è poco) sarebbero anche contro il progresso e la crescita dell’Italia.

Perché un Senato non elettivo dovrebbe risolvere i problemi del Paese? È di quello che hanno bisogno i disoccupati? E i poveri che sempre di più si contano nelle nostre città, trarrebbero giovamento dal fatto che i senatori, forse, non voteranno più la fiducia ai governi?

Perché la riforma di un ramo del Parlamento, che nella migliore delle ipotesi arriverà in porto fra un anno, dovrebbe interessare a chi ha perso il lavoro da tempo e non sa come dar da mangiare ai propri figli oggi? Perché un bicameralismo imperfetto che andrebbe a regime dalla prossima legislatura, cioè non prima della primavera del 2018, a stare all’orizzonte temporale che s’è dato Renzi per le sue riforme, dovrebbe alleviare le difficoltà di quanti patiscono i morsi della crisi dal 2008, o da più tempo ancora? Davvero per risolvere quei problemi c’è bisogno di dar corso a questa, e solo a questa, riforma costituzionale?

Se sì, allora poveri, disoccupati e tutti quelli che si trovano in difficoltà sono spacciati: non avranno alcuna risposta ai loro bisogni prima dell’entrata a regime del nuovo assetto istituzionale in quella disegnato, cioè fra quattro anni.

Se no, allora non vorrei che tutta la retorica sul “quelli che sono contro le riforme, sono contro l’Italia”, fosse solo un modo come un altro per distrarre l’attenzione dal vuoto di proposte che caratterizza l’azione del Governo, costruendo così alibi e colpevoli per la mancanza di soluzioni efficaci all’altezza dei problemi, reali e più urgenti, del Paese.

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1 risposta a Perché essere contro la riforma del Senato fermerebbe il Paese?

  1. marcello scrive:

    i disoccupati, quelli che non trovano lavoro, i nuovi poveri e quant’altro di tutto hanno bisogno tranne che di un sistema che non tiesce a decidere quasi mai niente. Che bello sarebbe se tutte le istanze democratiche fossero doppie. Due Consigli comunali, Due consigli Regionali, Due CSM, Due Corte dei Conti e due Corti Anticostituzionali. e così via all’insegna dell’efficienza e della tempestività per i poveri e disoccupati. Loro possono aspettare che lor “signori”, con comodo, dopo essersi svegliati facciano colazione, poi vedremo……

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