Come la rappresentanza finì per diventare governabilità. Storia di un fraintendimento

1. La rappresentanza, raggiungibile dalla sovranità popolare, dalla volontà, dall’indirizzo dei cittadini,  vive del loro mandato, è quel mandato. (La più antica forma rappresentativa, relativamente intelligente, parlamentare, convincente. Parafrasi della proposizione: “Noi, il popolo, siamo lo Stato”.)

2. La rappresentanza, irraggiungibile in modo pieno per ora dai cittadini, ma promessa al loro voto, alla loro espressione  (“ai cittadini che si organizzano per determinare la vita dello Stato”). (Progresso dell’idea: diventa più mediata, delegata, meno diretta – diventa rappresentazione, diventa politicante…)

3. La rappresentanza, irraggiungibile, inefficace, inefficiente, ma, in quanto nominalmente mantenuta, una consolazione, una promessa, un imperativo. (Il vecchio sole, in fondo, ma attraverso nebbia e scetticismo; l’idea divenuta leggera, bianca, democristiana, romana.)

4. La rappresentanza – irraggiungibile? Comunque non raggiunta. E, in quanto non raggiunta, anche non riconosciuta. Dunque, neppure più rappresentativa, legittimata, vincolante: a che potrebbe vincolarci qualcosa di non riconosciuto? (Grigio mattino. Primo sbadiglio della ragione. Canto del gallo della professionalizzazione della politica.)

5. La rappresentanza – un concetto che non serve più a nulla, che non vincola nemmeno più – un’idea divenuta inutile, inefficacia, dunque, un’idea confutata: eliminiamola. (Giorno chiaro; prima colazione; ritorno del bon sens e della stabilità; rossore di vergogna dei parlamentaristi; baccano indiavolato dei decisionisti.)

6. La rappresentanza l’abbiamo eliminata: quale concetto politico è rimasto? Quello della governabilità, forse?… Ma no. Con la rappresentanza abbiamo eliminato anche la legittimità e la legittimazione del Governo. (Mezzogiorno; momento delle ombre più corte; fine del fraintendimento democratico; culmine dell’epifania; incipit Comoedia.)

(Chiedendo scusa al Filosofo del grande crepuscolo per l’appropriazione indebita.)

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