«Ora non abbiamo una soluzione di mercato a portata di mano», dice il presidente del Consiglio Giuseppe Conte a proposito di Alitalia. E il ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli è ancora più drastico, seppur mantenendo il senso dell’avverbio presidenziale con una locuzione, conferendo alla sua affermazione una dimensione esistenziale: «Al momento, una soluzione di mercato non c’è». Non, come in Conte, non l’abbiamo noi; non c’è proprio.
E allora, mi chiedo perché. Perché Alitalia non la vuole nessuno? È davvero così inappetibile sul mercato? Davvero non ha margini per essere competitiva? E guardate che io sono per principio contrario alle privatizzazioni, nei servizi essenziali, tra cui i trasporti, appunto. Però, mi domando anche: quello aereo, è un tipo di trasporto “essenziale”? E se lo è, a quali prezzi? Con quali condizioni d’utilizzo? Perché, più che pubblico e diffuso, a guardare i prezzi medi di quel mercato, le tariffe della compagnia che fu di bandiera paiono un servizio riservato ed esclusivo. Mi capita a volte di prendere l’aereo, e se poche di queste la mia scelta va sul vettore con i colori del Paese non è per esterofilia, ma per banale economicità. Un servizio, io credo, è pubblico se il pubblico è portato a sceglierlo, innanzitutto, in ragione dei costi e della facilità di utilizzo, al pari di altri operatori privati. Al contrario, invece, non so cosa sia.
Soprattutto, non vedo perché gli utenti dovrebbero sceglierlo, visto che per usarla dovrebbero pure pagare di più. Anzi, due volte, se consideriamo che un servizio è pubblico anche perché a carico del singolo cittadino, comunque, una parte dei costi, indipendentemente dall’utilizzo e in modo più o meno indiretto, ricade.
Ed è chiaro che non ho la soluzione, soprattutto per le vite dei 10, 11 mila dipendenti dell’azienda più tutti quelli delle imprese a questa, in un modo o nell’altro, collegate. Come lo è il fatto che è di questi che principalmente mi preoccuperei e occuperei, se fossi là dove si decide e si può scegliere. Rimane però il dato: se dell’Alitalia si pensa di fare compagnia di servizio pubblico, allora è a quello che deve puntare, dall’offerta dei voli ai prezzi principalmente.
Per tutto il resto… com’era quella pubblicità?