Di Open, Casaleggio Associati e finanziamento pubblico ai partiti

Per il solito voyeurismo giudiziario che ammorba l’aria politica in questo Paese almeno da un trentennio, la notizia delle indagini sulla Fondazione Open, cassaforte del renzismo di partito e di governo, è un’occasione aggiuntiva per suonare le pentole del proprio livore. Per i governisti di partito assortiti in varie formazioni, la presenza invadente della Casaleggio Associati srl all’interno della gestione del M5S è un modo per dire che quel soggetto politico non è e non sarà mai pienamente democratico. Le analisi e le deliberazioni sui torti e le ragioni, tranquillamente «le lascio a chi è maturo al punto giusto».

Quello che qui m’interessa, invece, è vedere come entrambe le questioni, quella di Open e quella della Casaleggio Associati, siano in fondo facce della stessa moneta. Quella con cui s’è pagato anche l’obolo alla demagogia quando si tolse ogni forma di finanziamento pubblico ai partiti. Su questo spazio, da sempre s’è difeso il principio e la necessità di un sostegno economico di Stato alle formazioni politiche, per dar senso pratico a quell’enunciato costituzionale di cui all’articolo 49 della nostra carta (ché altrimenti è lettera morta, o affare di ricchi e arricchiti, oltre che di quanti, spesso, per quella sola via cercano di diventarlo); era minoritario allora, lo è adesso. Ne prendo atto. I risvolti di cui si diceva, però, non stupiscano oggi.

Lo so, mi direte: «il fatto che non ci sia finanziamento pubblico, non significa che la politica debbano farla esclusivamente soggetti privati o persone interessate per altri e personali fini». Certo, chi lo nega. Ma sono i fatti a smentire i buoni propositi degli enunciati. Per fare politica, in quest’epoca e non solamente, ci vogliono i soldi. E io poco credo alla generosità gratuita di finanziatori disinteressati al proprio tornaconto. Ovvio, si può pensare a raccolte diffuse per sostenere partiti o azioni politiche ed elettorali improntate alla sobrietà e al risparmio. Sì, si può fare. Ma è facile che altri usino il bazooka finanziario laddove noi ci apprestiamo a dar battaglia con le cerbottane del crowdfunding, e che Trump, Berlusconi o qualche padano scopertosi figlio di grande Madre Russia, prendano il potere vincendo, democraticamente, off course, le elezioni.

Così è, se vi piace. E pure se no.       

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