Salutando il soldato Gianni

Una figura stoica, encomiabile nella sua dedizione alla causa, davvero eccezionale, nel senso che non se trovano se non per eccezione, era nella sua presenza in piazza l’altro giorno con quelli che lui ritiene il suo popolo, ma che loro non riconoscono, o non più, almeno, egli come compagno, giammai rappresentante.

E chissà cosa avrà pensato Gianni Cuperlo quando, urlando come al solito, tutto al contrario di quello che avrebbe fatto lui, come toni e come temi, Matteo Renzi ha detto dal palco che «Bersani e soci preferirebbero consegnare l’Italia ai grillini, pur di farmi fuori», quando ha intimato loro la resa dai propositi, con un netto «se voi avete fallito, non fate fallire anche noi», o quando, in modi, questi sì, davvero grillini, la folla che stava ascoltandolo è esplosa in un boato di urla e fischi all’accenno del capo contro il suo nemico, il rappresentante della vecchia guardia, l’emblema di quelli che vogliono riprendersi il Paese, «ovviamente D’Alema».

Gianni, o meglio, il soldato Gianni, la sua guerra la sa combattere solo così, solo lì dentro, solo fra quelli che lui ritiene i suoi compagni. Lui è fedele alle sue idee, non banalizziamo, ma lo è in maniera mediata, attraverso l’organizzazione e la forma che queste assumo nella storia. Non è legato a esse direttamente, ma alla loro, diciamo così, “veste istituzionale”. Lui è sempre stato parte di qualcosa, pure se ora quel qualcosa prende le distanze da quelle idee che egli rivendicava.

Non riesco a seguire la sua campagna militante, ma non posso fare a meno di augurargli buona fortuna, ovunque decida di andare, comunque in un posto che non può più essere il mio. Perché in fin dei conti, non so cosa sia peggio, se la sua fedeltà a qualcosa essendone parte, qualunque cosa quella parte decida, o la solitudine intellettuale di quanti, e io fra questi, inseguendo le loro idee, rischiano di non esser mai partecipi delle guise possibili che esse sanno prendere.

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1 risposta a Salutando il soldato Gianni

  1. Enrica scrive:

    Ho cercato di capire, pur non condividendole, la posizione di Cuperlo. Non gli perdono però i selfie con Maria Elena Boschi. Ogni limite ha una pazienza (Totò dixit)

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