Colpevole d’antiberlusconismo

Matteo Renzi ha detto al meeting di Cl a Rimini (a proposito, ma non era uso a disertare quegli incontri da vecchia politica?) che “il berlusconismo e l’antiberlusconismo hanno fatto mettere il tasto pausa all’Italia”. La platea, oggi convintamente renziana, già berlusconiana quando il relativo campione era al potere e mai stata pro Berlusconi ora che latita a bordo campo (e la immaginiamo lesta a scoprirsi salvinia, grilliana, pincopalliniana, nell’eventualità che i casi della Storia dovessero caldamente consigliarlo), ha calorosamente applaudito. Bene, o male, fate voi, non saprei. Alcune cose, però, le so.

Se l’essere stati contro il berlusconismo dilagante nel ventennio passato è una colpa, allora io sono colpevole. Se l’una o l’altra parte di quella barricata sono ugualmente corresponsabili del blocco che ha subito il Paese, mi costituisco e mi accuso: io non smentisco e non rinnego la mia alterità al modo berlusconiano di intendere la società, la politica e le questioni del mondo. Io non smentisco e non rinnego di essere stato contro la cancellazione dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, non smentisco e non rinnego di essere stato contro la modifica dell’assetto istituzionale in senso governista, non smentisco e non rinnego di essere stato contro l’abolizione delle tasse sulla prima casa per tutti. E rivendico di essere ancora tutte quelle cose, così come ricordo che non ero da solo. Non a parole, almeno.

A me non interessa minimamente sapere da che parte stava l’attuale presidente del Consiglio quando tutte quelle prendevano o tentavano di prendere forma. Anche perché, a giudicare da quanto sta facendo ora che al governo c’è lui, un’idea me la sono fatta. Magari m’interessa sapere dove sono ora tutti quelli che al tempo erano con me. O meglio, che dicevano di stare dalla stessa parte da cui stavo io.

Ma forse nemmeno questo è così interessante. L’errore è stato di valutazione e solo mio e di altri come me. Quelli che si dicevano contro il berlusconismo, in effetti, erano solamente contro Berlusconi. Non volevano lui e i suoi al potere perché ci volevano stare loro. Pure con quei suoi.

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