Sulle questioni che hanno a che fare con i migranti, la Lega e i suoi esponenti hanno sempre torto; a prescindere, direi. E, seppure qualche esponente democratico pensa che Salvini abbia a riguardo ragione, sono d’accordo con chi, nel Pd e della maggioranza, spiega come la posizione di Maroni e Zaia sia assolutamente strumentale.
Detto questo, a volte si possono sostenere tesi giuste con argomenti sbagliati. È il caso della presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, che giustamente stigmatizza la posizione dei suoi colleghi di Lombardia e Veneto, ma chiarisce che non è intenzionata ad accogliere eventuali migrati da altre regioni che dovessero dichiararsi indisponibili perché “devono prenderseli loro. Noi abbiamo circa 2600 profughi, a cui vanno aggiunti 200 minori non accompagnati. Abbiamo accolto oltre la ‘quota-limite’ stabilita dal Governo, che è di 1950”. E, nel caso, che farebbe? Li respingerebbe in armi a ovest del Livenza? Si comporterebbe, nei fatti, come fanno i suoi pari di cui denuncia il comportamento?
Dicendo che non è disposta a dare accoglienza ad altri migranti, la Serracchiani usa lo stesso schema che contesta ai presidenti di regione del centrodestra: non li vogliamo, perché ne abbiamo già troppi. Ora, a parte che il ricco Friuli ospita meno della metà dei migranti che sono ospitati dalla molto meno ricca Calabria, e che da sola la Sicilia ne ha quanti tutte le regioni a nord del Po messe insieme, è lo schema della contabilità delle quote che non può divenire un randello con cui colpirsi fra territori.
Perché questo “prendeteveli voi che noi ne abbiamo abbastanza”, rischia di surriscaldare gli animi su questioni molto sensibili. Ecco perché Zaia e Maroni dicono delle stupidaggini sul tema, ed ecco perché non può la Serracchiani rispondere con identiche argomentazioni. Perché, nel mentre si discute di numeri, si rischia di dimenticare che si sta parlando di esseri umani, uomini, donne e bambini, che hanno il solo torto d’essere nati nella parte sbagliata del mondo.