Come Letta

Il 13 febbraio scorso, Enrico Letta era in carica come presidente del Consiglio da 291 giorni. Tanti? Pochi? Non saprei. Quello che so è che furono sufficienti a Matteo Renzi, quello che rassicurava il compagno di partito e lo invitava a stare sereno, e alla direzione del Pd, anche quelli che fino al giorno prima randellavano chiunque osasse criticare il Governo e il suo capo, per certificare che l’Esecutivo aveva “la batteria scarica” e non si riusciva a farlo ripartire.

Oggi, Renzi è in carica come presidente del Consiglio da 291 giorni. Come Letta. Pochi? Tanti? Anche qui non saprei. So che gli stessi che decretarono la necessità della sostituzione del suo predecessore, pure coloro che erano nella sua squadra di governo o che la stessa avevano sostenuto con forza e lealtà, ora chiedono di giudicare l’attuale capo del Governo alla fine dei mille giorni, timing che ha sostituito quello precedente, che avrebbe dovuto essere scandito dalla mensilità delle riforme, e assicurano al leader del Partito democratico un sostegno forte e leale, credo della stessa natura di quello un tempo promesso a Letta.

Certo, quando al governo c’era un altro, Renzi chiedeva un controllo dettagliato e puntuale dell’azione politica e amministrativa, come su un foglio excel, diceva, con le tempistiche definite e la valutazione dei risultati ottenuti. Adesso che c’è lui, invece, la cifra dell’agire governativo sembra essere riassunta, per rimanere in ambiente windows, da una presentazione in power point, con tanti annunci e poche verifiche, a partire proprio da quelle da effettuare sulla madre di tutte le dichiarazioni d’impegni, quel “faremo una riforma al mese”.

E così, fra tweet e slide, i giorni scorrono come scorrevano prima, con la stessa maggioranza in Parlamento a sorreggere il medesimo schema di larghe intese per il governo del Paese, con gli stessi alleati e con molti degli stessi ministri e sottosegretari. Insomma, l’unica cosa che non andava bene era Letta. Ora che lui non c’è più, “nulla io vedo che non sia perfetto”.

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2 risposte a Come Letta

  1. giuseppe scrive:

    Il problema non e’ Renzi, ma i parlamentari del pd che pur di accreditarsi al capo condividono e sostengono provvedimenti molto discutibili . Quando potra’ mai cambiare l’Italia con parlamentari di questo tipo? Capisco perche’preferiscono votare una legge elettorale con liste bloccate perche’ il capo li possa mettere in posizioni elegibili. Se non ci saranno le preferenze avremo 80 x cento di astensione signori del pd. E non va bene nemmeno la quota dei capilista devono essere sottoposti a primarie altro che scelte dalla segreteria?

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