Io ho perso spesso alle elezioni; mai per colpa d’un complotto

Le parole dell’ex vicepresidente degli Stati Uniti Joe Biden, come quelle di Michael Carpenter, già vice assistente segretario alla Difesa con competenze per Russia, Ucraina, Eurasia e Balcani e coautore col primo dell’articolo su Foreign Affairs in cui sono contenute, hanno di stupefacente soprattutto la loro accoglienza da parte delle presunte vittime delle cose che segnalano. Insomma, a leggere nelle voci dei tanti ambienti che le stanno commentando e rilanciando, sembra quasi che i colpiti dalle presunte azioni di intromissione dell’amministrazione russa nelle questioni politiche italiane dicano qualcosa del tipo: «visto? Ecco perché le cose sono andate così come sono andate».

Ora, io di elezioni ne ho perse un bel po’, e anche quelle che credevo aver vinto alla fine si sono incaricate di dimostrarmi illuso. Ma c’è una cosa che posso affermare convintamente: non ho mai perso per colpa del complotto di qualcuno. Né degli americani, né dei russi, o che so io, del Vaticano, del gruppo Bildemberg  o dell’internazionale demo-pluto-giudaico-massonica. Il pensiero, però, che davvero quel cattivone di Putin (che a me non piace e con cui non ci farei nessun accordo, ma nessuno, nessuno, per capirci) sia riuscito, attraverso una Spectre multimediale, ad allungare i suoi tentacoli dalla cupole del Cremlino alla periferia di Camporotondo Etneo, per esempio, dove il “no” ha preso l’82 e rotti per cento, fa un po’ sorridere, non credete? E poi, perché lo avrebbe fatto? «Per creare instabilità», dicono. Eh, però, dopo quel voto, ora le cose vanno così bene che – dite – «l’Italia è fuori dalla recessione»; se è vero, quantomeno il tentativo di colpire il sistema Paese è fallito, a meno di non voler supporre che proprio quello fosse il fine, dare una scossa al sistema dimostrando che senza quelli che lo rappresentavano in quel momento, il Paese sarebbe potuto persino andar meglio.

Scherzi a parte, per quanto non credo che Biden e Carpenter scherzassero, la faccenda è d’una tristezza infinita. Avete perso un referendum, e che sarà mai? Rischiate di perdere le prossime politiche? Pazienza, anzi, come avreste detto un tempo, «fatevene una ragione». Le ingerenze estere, lasciatele perdere. Dopotutto, anche voi ne fate, e con afflati partecipativi spesso ben oltre il confine del ridicolo, come è stato negli ultimi casi, dalla Clinton a Macron, passando per la consultazione sulla Brexit.

A volte va bene, a volte va male; a dimostrazione che quelle, le ingerenze, dico, contano poco.

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2 risposte a Io ho perso spesso alle elezioni; mai per colpa d’un complotto

  1. Italiote scrive:

    Pur ricordando che, grazie all’intermediazione di solerti giornalisti, un’ambasciatore ed un presidente USA (Obama e Phillips) abbiano fatto da “testimonial” alla proposta di riforma costituzionale vorrei precisare che le affermazioni vage rese negli su Foreign Affairs non specificano in alcun modo quale delle DUE possibilità al referendum fosse stato presumibilmente favorito dai russi.

    Dichiarazioni che si limitano ad affermare “l’esistenza” di fatti di tale gravità, diffuse senza curarsi che siano pubblicate contestualmente anche le prove materiali, non sono cose a cui possiamo abituarci.

    Sono persuaso che giornalisti abilitati non debbano necessariamente riportare le dichiarazioni di personaggi noti (con tanto di traduzione da lingua straniera) senza un lavoro di verifica fattuale o in subordine l’avvertenza esplicita che tale lavoro non lo si è svolto e dunque in alcun modo si debba considerarne la pubblicazione come una garanzia di veridicità.

    «Hearsay is generally considered very weak evidence if it is considered evidence at all. Especially when such evidence is unfalsifiable (not able to be proven false).»
    https://www.logicallyfallacious.com/tools/lp/Bo/LogicalFallacies/52/Argument-from-Hearsay

    Il pubblico non può verificare la fattualità di dichiarazioni per le quali non sono pubblicate contestualmente prove documentali.

    PS: Molti argomenti facilmente reperibili “in lingua inglese” non hanno debita “pubblicità” nel nostro paese…

  2. Italiote scrive:

    «E, finora, non ci sono evidenze che quanto denunciato dall’ex vicepresidente Usa Joe Biden a proposito di interferenze russe nella campagna per il referendum sulla riforma costituzionale, si sia verificato.»
    http://www.huffingtonpost.it/2017/12/14/i-servizi-smentiscono-biden_a_23307134/

    In considerazione del ruolo geopolitico avuto da uno dei firmatari, le istituzioni italiane dovrebbero chiedere _ufficialmente_ che siano loro fornite le “evidenze” presunte alla base delle affermazioni rese su foreign affairs.

    https://it.wikipedia.org/wiki/Affirmanti_incumbit_probatio

    Mi chiedo quanti articoli deve fruttare tale vicenda prima che si possa stabilire quali fatti circostanziati possano mai aver giustificato certe affermazioni.

    Non dobbiamo mica ridurci a lambiccarci le meningi come Chiari con il sarchiapone americano!!!

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