Voglio darvi ascolto

Caro amico ipotetico, «perché tu non dica che io sono ostinato, e che non fo mai quel che tu consigli», con le parole di Don Chisciotte, voglio ascoltarti e darti ragione. Alcune questioni, si sa, sono troppo complicate, e nel mondo che corre veloce non si può perdere tempo con chi non le capisce e non le coglie “al volo”. È uno spreco d’istanti altrimenti usati per risolver problemi e trovare soluzioni, ma soprattutto, è inconcepibile, inefficace e inefficiente cercar il parere degli incompetenti sulle faccende a cui solo i meritevoli e i capaci san dare risposte.

Quindi, a tutti voi che spiegate che «elettori disinformati producono disastri epocali», come ha sintetizzato in poche frasi un campione delle virtù necessarie nell’epoca moderna, lo confesso e cedo: m’avete convinto. Non si può chiedere a chi non ne capisca abbastanza di pronunciarsi su questioni tecniche o politiche d’importanza capitale. Meglio, sì, molto meglio affidarsi agli esperti, a quelli che ne sanno, agli ottimati, e piantarla lì con questa cosa assurda della democrazia in cui il voto dell’incompetente vale quanto quello del professore. Anzi, di più: basta anche con questa banalità del votare “uno come noi”. Voglio uno migliore di me fra gli eletti, altrimenti potrei farlo io. Quindi, per evitare di incorrere in rappresentanze al di sotto dei rappresentati, e assumendo il mio come il gradino più basso a cui parametrare le competenze, dalla prossima elezione, qualunque essa sia, non voterò per candidati al di sotto delle mie esigue ed elementari capacità e competenze culturali. E per evitare qualsiasi rischio, nemmeno per i partiti che dovessero candidarne.

Avete ragione e voglio ascoltarvi, tutti voi che parlate la lingua della meritocrazia, a me fino a ieri incomprensibile. So che siete nel giusto, e assumendo il dato incontrovertibile da cui muovete i vostri ragionamenti, quello che vuole il merito di ciascuno, appunto, ragione delle realizzazioni di ognuno e viceversa, considerando il mio stato come mediano e dandovene conto in base alle competenze, non posso che non rapportare al rialzo tutti coloro che su di me si trovano. Di conseguenza, per poterli indicare con un mio voto a quei luoghi, sarà per forza necessario che migliori di me siano.

Nel caso contrario, al mare ci sarà pur posto il giorno delle elezioni, non credete?

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