Chi vince, chi perde; il tempo d’un caffè

“No, non è sempre così, non ci sono i predestinati a vincere. Prendi la Moretti, alle Regionali ha perso”.

“Dici?”.

“Beh, vincere non ha vinto”.

“Punti di vista”.

“In che senso?”.

“Vedi, la Moretti è una che fa politica da un po’, e il suo più alto concetto espresso è stato sulla tipizzazione dello stile ladylike, gli annali non ricordano altro”.

“Stai banalizzando”.

“Aspetta, fammi finire. Dicevo, oltre il ladylike assunto a carattere dominante della politica al femminile, la nostra vicentina non ha avuto null’altro da dire, eppure”.

“Eppure che? In Veneto ha perso, no?”.

“Non è diventata presidente della Regione, certo. Ma non si può dire che abbia perso”.

“Ora non ti seguo”.

“Insomma, una capace appena dei concetti politici di cui sopra e che negli ultimi due anni, e per i prossimi cinque, è stata parlamentare italiana ed europea e sarà consigliere regionale in una delle realtà più importanti del Paese, puoi davvero pensare che abbia perso”.

“Però, se la metti così…”.

“E come dovrei metterla. Mettici pure che ha preso e continuerà a prendere ancora per un po’ qualcosa come cento, centoventimila euro all’anno. Tu che ne dici?”.

“In effetti. Vedendola così, il perdente sono io”.

“Tu lo dici. E sulla loro scala di valori, probabilmente sì”.

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1 risposta a Chi vince, chi perde; il tempo d’un caffè

  1. Fabrizio scrive:

    “C’e’ chi vince in nome della Carta Sociale Europa Diritti Dell’Uomo”:
    Lode e Onore a Tsipras e al suo popolo greco.
    Perché nei Trattati Europei, giuridicamente parlando, non c’e’ la definizione di Popolo?
    Come mai ? E’ stata e continua ad essere una dimenticanza oppure …………
    Perché si parla e parlano di flessibilità sui vincoli?
    Come mai non e’ mai stata affrontata , democraticamente parlando, la flessibilità in termini di facoltà?
    Facoltà sui vincoli secondo principi di autodeterminazione dei popoli.
    Facoltà sui vincoli in nome dei Diritti Civili e Politici secondo la sacrosanta Tutela dei Diritti Umani.
    Facoltà in nome della Consuetudine Nazioni Civili secondo i sacrosanti Diritti e Principi Internazionali.

    “C’e’ chi perde in nome della Sacrosanta Democrazia”:

    Come volevasi dimostrare i primi commenti anti-grecia sono arrivati dagli amici del colui che ci sta governando.
    In primis dal Primo Mnistro Cameron che, democraticamente parlando, annuncia l’uscita dall’euro se vince il no al referendum.Perche’ dice di uscire se non fa parte dei 19 paesi che hanno aderito alla moneta unica europea.Come mai alle elzioni , per vincere, ha dovuto promettere il referendum sul si o no adesione alla moneta unica.
    Poi c’e’ stato l’annuncio ipocrita del Presidente Francese Hollande che definisce deplorevole il comportamento del Governo Greco.Deplorevole e’ , civilmente parlando, il saltare da palo in frasca del Presidente Francese.
    Per ultimo e’ stata la volta del Presidente Commissione Europea Juncker che invita il Popolo Greco a votare si al Referendum.Comportamento sgradevole e antidemocratico!Ha detto che non vuol vedere Platone in serie B!
    Come dato di fatto il Presidente Junker non conosce la filofia greca e le sue diversita’ in essa;diversita’ fra Socrate, Platone, Aristotele……..!Altro dato di fatto il Presidente Juncker si e’ completamente dimenticato il discorso di Papa Francesco al Parlamento Europeo!

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