A ritroso

Batte sul selciato, la gomma dura delle suole
e se ne sente il rumore, aiutato dal vuoto silenzio
della stradina deserta, di usci e finestre chiusi,
fermi, nel gelo di sempre a non guardar alcun passante.

Verdi, le porte, con la mezza anta e la lamiera
inchiodata in basso, a fermar pioggia e neve.
Solo, ripercorro vie note e scopro angoli nuovi,
scalinate mai fatte e altre che potrei discender bendato.

Non più fumo dai comignoli, poca e vecchia legna
a far misere cataste da cui nessuna mano attinge.
Un architrave spezzato, piegato al centro, si fa chiave,

eterna, nel serrare un portone che non vedrà passo uscire,
che non attende il rientro di genti da anni andate.
E ripercorro a ritroso i miei passi, raccogliendo briciole di ricordi.

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