Tranquilli, è solo wrestling

Magari mi sbaglio e oggi, votando in Consiglio dei ministri il cosiddetto «decreto crescita» con la norma, contestata dai leghisti, un provvedimento «salva Roma» per ripianare i debiti della Capitale, il Governo verrà giù come il castello di chiacchiere su cui si fondano le due forze che, si fa per dire, lo reggono. D’altronde, se da una parte deve venire la spallata, è più probabile che arrivi da Salvini che da Di Maio, almeno a giudicare dai sondaggi.

Però a me, le liti tra Lega e M5S sembrano solo una finta. Come le botte che si danno sul ring i wrestler. Per carità, colpi spettacolari, di cui, gli appassionati del genere, non faticano ad apprezzare il gesto estetico e lo sforzo atletico. Ma finti, appunto. I pentastellati chiedono la testa di Siri; non l’avranno e non succederà nulla. D’altronde, non capisco perché dovrebbero fare a lui quello che non han fatto al suo capo per ipotesi di reato gravi almeno quanto, se non di più, quelle per cui è indagato il sottosegretario e con responsabilità istituzionali decisamente maggiori. Gli uomini del carroccio, a partire dal sedicente capitano, invocano le dimissioni della Raggi; non le otterranno e dovranno rassegnarsi. In fondo, a lei sono rivolte accuse politiche ben minori di quelle giudiziarie per cui sono oggetto di attenzione diversi dei loro amministratori. Quindi, fingeranno di picchiarsi, ma non si faranno male; fa fine, porta voti e non impegna.

Ripeto, c’è la probabilità che io mi sbagli, e che se le diano di santa ragione fino a demolire l’impalcatura contrattuale su cui regge l’Esecutivo e la maggioranza che lo tiene; nel caso, non me ne dorrei poi molto. Ma ne dubito. Che diavolo dovrebbero fare il giorno dopo? I cinquestelle, da soli, si condannerebbero all’opposizione per anni, e questo, dopo aver assaporato la confortevolezza delle poltrone ministeriali, per alcuni di loro potrebbe esser un serio problema. La Lega potrebbe tornare nell’alveo del centrodestra, e difficilmente troverebbe partners così malleabili come quelli che ha oggi in forzisti e meloniani.

Per chi apprezza, uno spettacolo. Per tutti gli altri, ovviamente, una pena.

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