«Oro alla Patria». Ovvero, il Governo vuole i soldi da voi

«La forza dell’Italia, che nessun altro degli amici seduti al tavolo oggi ha, né i francesi, né gli spagnoli, è un risparmio privato che non ha eguali al mondo. Per il momento è silenzioso e viene investito in titoli stranieri. Io sono convinto che gli italiani siano pronti a darci una mano». Lo ha detto Salvini, quello che nel giorno dell’anniversario della nascita di quell’altro aveva twittato «molti nemici, molto onore», quello che in più occasioni ha ricordato il «me ne frego» di più triste memoria. In effetti, la campagna «oro alla Patria» gli mancava; adesso, abbiamo pure quella.

Che poi, anche sotto il profilo della loro stessa narrazione le parole dei vicepremier sono contraddittorie: se la tesi dei legastellati è che gli italiani siano un popolo pressoché ridotto sul lastrico dai vampiri di Bruxelles amici di Soros, sostenere che gli stessi abbiano un patrimonio buono per investimenti che altri europei si sognano, non è molto logico. In ogni caso, però, c’è una certa dose di coerenza nelle parole di Salvini, e non capisco perché non stia già succedendo quanto lui preconizza. In effetti, miei cari connazionali che in stragrande maggioranza – almeno a voler ascoltare i vaticini degli gli aruspici della demoscopia – confidate nel Governo, il vostro capitano vi sta solamente chiedendo dei soldi, in cambio del paradiso realizzato che il suo esecutivo promette di realizzare per voi; non siate avari, correte a sottoscrivere e acquistare titoli di Stato, e dimostrate a Soros e ai mercati che non contano più nulla, fategli vedere cosa possono farsene dello spread e di tutti i loro rating, perché «prima gli italiani» comprano e compreranno il debito del Paese.

Peraltro, non servono nemmeno grandi capitali o ingenti ricchezze, il taglio minimo per Bot, Ctz, Btp e Cct è di appena mille euro, meno di quanto costi l’ultimo modello di smartphone da cui i vostri amati leader postano le loro mirabilia e sui quali non pochi di voi si consumano i polpastrelli per apporre like, cliccare sul condividi, postare commenti di apprezzamento, eccetera, eccetera, eccetera. Forza, dunque, fora li palanchi.

Avviso ai naviganti al bagnet giàun-verd: eh no, dire «e tu, perché non compri i buoni del tesoro?» non vale. Uno, perché così facendo state implicitamente dandomi ragione nella mia richiesta a voi d’esser consequenziali alle vostre professioni di fede, visto che, se posso io, lavoratore a reddito medio, a maggior ragione potete voi in tanti, eppure non lo state facendo. Due, perché io non ho alcuna fiducia in questi governanti; immaginate se, come e quanto possa accoglierne e sostenerne le richieste. Siete voi che credete in loro, auguri.

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