L’Appendino è dov’era Pericu nel luglio del 2001

«Non sfugge la responsabilità tutta politica, di aver lasciato Torino senza G7 perché, dicevano, bisognava evitare che si fermasse la città, e invece a Torino è sfuggito l’appuntamento politico mondiale, ma son rimasti gli scontri per strada. […] L’altra, enorme, responsabilità politica, è che ci sono alcune persone che ricoprono ruoli importanti istituzionali della nostra città e che avallano la protesta. Ma a proposito, Chiara Appendino, dov’è?».

Le parole riportate sopra sono del responsabile organizzativo del Pd torinese, Saverio Mazza, che su Facebook, poi, si diverte anche in un post giocato su un poco originale «AAA, cercasi Sindaca di Torino». Ora, per me i cinquestelle sono l’incarnazione perfetta della voglia di rinuncia a partecipare che da tempo sento crescere in me; se siamo arrivati lì, è meglio darsi alle boccette. Detto questo, però, sugli scontri nel capoluogo piemontese in concomitanza col G7 a Venaria e sulle responsabilità politiche, a differenza di Mazza, non posso non seguire un filo di coerenza intellettuale: se nel 2001 le colpe le demmo agli Scajola e ai Fini, oggi non possono andare alle Appendino. Nessuno di noi si chiese dove fosse finito Pericu in quei giorni di luglio del 2001 che sconvolsero Genova, e per tensioni e problemi in città ben più gravi. Perché oggi la responsabilità dovrebbe essere del primo cittadino e non, come allora, dei titolari dei dicasteri governativi?

Fate pure, ovvio. Per me, l’Appendino, secondo il loro assunto per cui “uno vale uno”, non è di natura diversa dal grillino medio da tastiera, sebbene, negli stessi ambienti vicini a Mazza, non di rado si è cercato di spiegarne un’alterità fatta di sobrietà sabauda rispetto alla, immagino, approssimazione caciarona della collega capitolina. Ma se le responsabilità per gli scontri in città devono ricadere sull’amministrazione municipale, allora lo dovranno sempre. A Torino come a Genova, a Roma come a Firenze e Bologna, Napoli o Milano.

Questa voce è stata pubblicata in libertà di espressione, politica, società, storia e contrassegnata con , , , , , . Contrassegna il permalink.

1 risposta a L’Appendino è dov’era Pericu nel luglio del 2001

  1. Enrica scrive:

    Sono completamente d’accordo. Mi sento lontana dal M5S come se fossero sulla luna, ma in questo caso si tratta di semplice coerenza e senso logico.
    Mi piacerebbe poter commentare sulla tua pagina FB, ma non so come fare. Sono una immigrata nel web, con difficoltà di integrazione a causa dell’età.

Lascia un commento