Governissimo o inciucio?

Salve a tuti,

            e ben ritrovati. “Se vince il Pd non è da eslcudere un patto di consultazione con Berlusconi”, dicono quelli del Loft. “I voti non dati al Pdl od al Pd sono voti sprecati”, dice il Cavaliere.

            Ora, capisco posare l’artiglieria pesante, ma adesso si esagera. A meno che, a meno che…

            Cerchiamo di ricostruire la vicenda delle ultime settimane. Il Pd, prima che cada Prodi, a detta del suo segretario, si smarca di tutte le zavorre e si prepara a correre da solo: “quale che sia la legge elettorale”. E già qui, uno mediamente dotato di senno fa un balzo sulla sedia nel sentire una simile affermazione. Poi Prodi cade e Veltroni dice che non è il caso di andare a votare subito, meglio cambiare la legge elettorale. Questo, devo ammetterlo, ha più senso dalla prospettiva Pd. Ma Berlusconi non ne vuole sapere, ed accelera. Si vota.

            La Sinistra l’Arcobaleno dice a Veltroni “ma perché dobbiamo perdere per forza, proviamo, almeno, a vedere se riusciamo a fare un’alleanza per non consegnarci a Berlusconi prima del responso delle urne”. Ma niente, super Walter è deciso. Rilancia. Io vado solo. E non intende senza la Sinistra o senza l’Udeur, intende proprio solo, anche senza i Socialisti di Boselli od i Radicali di Pannella. Solo Pd, con forse l’annessione dell’Idv. E poi si spinge oltre: “Sfido Forza Italia a fare lo stesso”.

            Che dire, quantomeno coraggioso. Forse dissennato, ma coraggioso. Debbo confessare che l’ho pensato pure io. Specialmente in un primo momento, quando il Cavaliere ribadiva la Cdl a quattro partiti, confermando una presunta volontà di stravincere. Mi son detto “eccolo il Caimano, può affondare e affonda. Povero Walter…misera Italia; andare da soli: che scelta scellerata”.

            Ma è inutile, io sono andreottiano per formazione culturale, non certamente politica, intendiamoci. E come Andreotti, a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si prende. Che è poi ciò che i contadini hanno sempre saputo: quelli li (i padroni in genere e tutti quelli che comandano) non fanno mai nulla per nulla. E quindi, o Walter ha pensato che, persa per persa, tanto valeva giocarsela da soli e sterminare tutti i piccoli partiti, costringendoli a stare con lui. Come dire, “partire oggi per vincere fra dieci anni”, come ha detto un mio amico ieri sera. Scelta poco accorta, ma coraggiosa, non c’è che dire. Oppure…

            Il vero colpo di teatro arriva due giorni fa. Berlusconi e Fini fanno una sola lista e si presentano con quella all’elettorato. Ma come? Ha la vittoria in mano si concede un gesto di fair play? Lui? Il Caiamano? No, non ci credo. Ed allora ho cominciato a pensar male. Poniamo che sia il Pd che il Pdl o come si chiamerà la ditta Berlusconi-Fini vadano da soli. Quello che succederà è chiarissimo anche a loro. Nessuno dei due potrà sicuramente puntare a vincere con un sufficiente margine. Al massimo si vincerà di un’incollatura, come nel 2006. Ma con due soli partiti sulla scena. Non più due coalizioni, ma due soli partiti. Uno poco più grande dell’altro, ma comunque simili. L’arrivare primi o secondi non avrà molta importanza (se non nei rapporti di forza successivi, ma ci arrivo subito). E allora? Be’, che fare? Provare a costituire un Governo e fare la fine di quello uscente?

            E’ più facile che a quel punto ci vengano a dire che “per il bene e la governabilità dell’Italia” (cioè, lo fanno per noi, mica per loro) stanno per dar vita ad una grosse koalition all’italiana. Che ci sarebbe di nuovo? Berlusconi d’altronde la voleva già due anni fa. E poi Veltroni non esclude già da ora un possibile patto di consultazione per le riforme. Anche perché poi scoprirebbero che, in fondo, in fondo, i loro programmi non sono mica tanto diversi. E il bene dell’Italia viene prima delle divisioni. E poi la necessità delle riforme, di una legislatura costituente, della modernizzazione del Paese.

            Ma se così fosse, se è così che deve andare a finire, ma perché farci votare? Ce ne potevamo stare tutti a casa e loro avrebbero potuto trovare l’accordo senza sciogliere le Camere? E no, perché deve sembrare che il tutto è determinato dalla “necessità”; la necessità di dare stabilità all’Italia, la necessità di non ripetere gli errori del passato, la necessità di fare le riforme, eccetera, eccetera, eccetera.

            Come la penso io non conta (anche perché, nell’ottica berlusconiana dei due contenitori, il mio voto ed il mio impegno sono sprecati) e poi è chiaro che non sono oggettivo. Ma mi chiedo ugualmente, se dovesse nascere un mostro a due teste, se il VeltruSconi dovesse vedere la luce, si tratterà di un Governissimo di altro profilo, o di un inciucio di piccolo cabotaggio?

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2 risposte a Governissimo o inciucio?

  1. ROBERTOPIERR scrive:

    Si sta creando una situazione surreale, comica se non fosse che c’è in gioco il paese. Io ho fatto una vignetta napoletana sulla vicenda Fini-Berlusconi…

  2. ROBERTOPIERR scrive:

    Si sta creando una situazione surreale, comica se non fosse che c’è in gioco il paese. Io ho fatto una vignetta napoletana sulla vicenda Fini-Berlusconi…

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