Piccoli passi per la salute dell’ambiente, e quella delle finanze pubbliche e private

Salve a tutti,
            in tema di caos climatico e pericoli di surriscaldamento della Terra siamo tutti impegnati, secondo le nostre capacità, a pensare cosa potremmo fare per evitare il disastro ecologico. E ci si va giù pesante anche per trovare le soluzioni, e non sono pochi coloro che su tali ragionamenti mandano spesso il cervello all’ammasso.
            Non sono pochi, poi, neppure i casi in cui dobbiamo ascoltare improbabili soluzioni d’ogni tipo: dall’arcadica via del ritorno alle caverne alla sostituzione hic et nunc di tutta la nostra tecnologia con altra tipo Star Trek ma ancora allo studio degli scienziati, fino alla possibilità di usare dei giganteschi Pinguino Delonghi per rinfrescare tutta l’atmosfera del pianeta, alimentati ad energia solare, ovviamente.
            E mentre ci lambicchiamo il cervello su queste ipotesi più fantasy che ambientaliste, le nostre lampadine a resistenza continuano ad illuminare le notti. Si, perché spesso pensiamo alla soluzione più complicata per dare una risposta alle cose grandi, ma dimentichiamo che ogni strada si percorre un passo alla volta. Ricordate quando parlavo della saggezza dei nostri avi e di come già lì fosse insito il seme del “riformismo”? Bene, quello che vale per l’economia e la società non può non valere per l’ambiente.
            Quindi, perché non cominciare dalle piccole cose? Un esempio è dato da quanto ciascuno può fare a casa e da quanto, anche l’amministratore di una cittadina quale può essere Matera (mi scuserete, ma se devo fare un riferimento a realtà concrete parto da quelle dove mi trovo quando scrivo; ovviamente questo esempio vale per tutti i luoghi del Pianeta), può fare per il Mondo intero.
Si possono mettere a punto piccoli interventi per risparmiare energia, non sono necessarie grandi operazioni. Ma dai piccoli interventi, spesso, possono derivare importanti ricadute positive. Avete presente le ultime campagne di sensibilizzazione al risparmio di energia? Hanno di buono il fatto che ci fanno notare come, con pochi accorgimenti, si può contribuire alla diminuzione del costo della nostra bolletta energetica, con importanti ricadute in tema di salvaguardia ambientale.
            Anche in una media città come Matera, appunto, questi piccoli interventi possono essere utili. Pensiamo a quanto si potrebbe risparmiare sostituendo le lampadine e gli impianti della illuminazione pubblica e degli uffici municipali con altri a migliore rendimento energetico. Oppure dotando l’intera “macchina amministrativa” di strumenti e mezzi a basso consumo. O ancora, dando corso a progetti per il miglioramento della resa energetica degli edifici pubblici, dotandoli di accorgimenti tipo pannelli solari e migliori coibentazioni, in grado di diminuire la loro richiesta di energia.
Nessuno di questi interventi, da solo, sarà mai capace di arrestare in un batti baleno il surriscaldamento del Pianeta. Ma se lo facessimo tutti potremmo, oggi, già cominciare a consumare il 30 per cento in meno di energia. Un terzo delle nostre risorse sarebbero subito tutelate, e senza fare intervenire il G8 o l’Onu.
E se torniamo all’esempio di una cittadina come Matera, ma anche in altri contesti più ampi o più ristretti, dalla metropoli, alla piccola azienda fino a casa nostra, tali piccoli accorgimenti potrebbero esser utili non solo per la salvaguardia ambientale, per la salute del Mondo, ma anche per migliorare la salute delle rispettive risorse finanziarie.
Se pensiamo a quanto i municipi, le aziende o le singole famiglie, spendono per le “bollette” possiamo immaginare quanto si potrebbe destinare ad altre attività, se solo si riuscisse a risparmiarne un buon 30-35 per cento. E’ se a risparmiare fosse la Pubblica Amministrazione, magari potrebbe utilizzare e reinvestire queste stesse cifre per promuovere l’adozione di “politiche del risparmio energetico” fra i cittadini e le aziende.
Sono piccole cose, ma possiamo farle tutti, ognuno per la sua parte. Chiamatela pure logica dell’I Care, se vi và, ma in fondo è il vero senso della democrazia partecipata: partecipare ed attuare direttamente le scelte che vogliamo che il Mondo e la Politica pratichino ed attuino.
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