Ma da che parte pende il Campanile?

Salve a tutti,
            e ben trovati, dopo questa mia lunga assenza. Voglio subito rispondere a Primadirettiva che con una sua pungente e brillante provocazione si è detto meravigliato delle mie critiche alle teorie sulla flexsecurity, specialmente in ragione del mio passato nello Sdi. E’ una provocazione, lo so, ma ti ringrazio per averla proposta. Io “intendo” il Socialismo come il pensiero che pone al centro del mercato e del sistema di produzione il lavoratore, l’uomo, inteso come agente e protagonista dello stesso sistema, ma anche come il principale portatore di interessi nel sistema stesso. I socialisti democratici italiani questo lo “intendevano” un tempo, oggi non più. Ecco perché io me ne sono andato. O meglio, io sono il tipo che se il mercato spinge per ottenere maggiori libertà d’azione per inseguire il profitto a scapito dei lavoratori comincio a rinforzare i baluardi a sinistra cercando di tenere ferma la barra sulla centralità dell’uomo e non della ricchezza, gli altri non so. Non voglio arrivare a sostenere le idee di Wim Dierckxens, che nel suo La transizione al postcapitalismo individua in una riduzione della crescita economico/produttiva, se non addirittura in una lunga fase a crescita zero, la soluzione degli squilibri reddituali attuali, ma certo è impossibile continuare ad assistere ad uno sviluppo economico senza un reale progresso umano.
            Ma non è di questo che voglio parlare oggi, e quindi chiudo la questione, salutando ancora con affetto e infinita stima il compagno Primadirettiva.
            Quello che oggi mi spinge a scrivere è la considerazione di un fatto assai anomalo. Nella mia Regione, la Basilicata, avvengono accadimenti politici molto particolari. Infatti, in questa Terra il partito dei Popolari-Udeur ha molta più forza e visibilità che in altri contesti, anche senza avere poi in effetti tutto il consenso necessario per le postazioni occupate. Sono esponenti del partito del Campanile il vice presidente della Giunta regionale, nonché assessore all’agricoltura, Gaetano Fierro, la vice presidente del Consiglio regionale Rosa Mastrosimone, ben quattro consiglieri regionali (uno, Fierro, eletto nel listino collegato alla lista di maggioranza, casomai, avranno pensato i soci dell’Unione, non fossero stati abbastanza quelli scelti dai cittadini), il presidente della Provincia di Matera Carmine Nigro, e poi, a scorrere, un considerevole numero di amministratori locali, assessori e presidenti, e manager e direttori nominati in vari enti e società pubbliche, a partire da quella che gestisce le risorse idriche lucane per giungere all’agenzia materana preposta all’edilizia residenziale pubblica.
            E con questo? Be’, la cosa curiosa è che nonostante questo cospicuo e considerevole numero di teste coronate, gli udeurini lucani rappresentano il gruppo che più di ogni altro all’interno della maggioranza scalpita e freme lanciando continuamente minacce ed ultimatum ad indirizzo del centro sinistra. In due diverse e separate occasioni il vice presidente ed assessore regionale ha votato contro la maggioranza, in una abbandonando l’aula insieme all’intero gruppo Udeur, compreso, ovviamente, la vice presidente del Consiglio; gli assessori Udeur del Comune capoluogo di regione hanno pubblicamente manifestato contro una deliberazione assunta dalla stessa Giunta di cui sono parte; l’amministratore dell’agenzia per l’edilizia residenziale materana ha palesemente ignorato gli accordi politici, scavalcandoli e contravvenendoli nella scelta del direttore; alla vigilia delle Comunali di Matera, la segreteria provinciale del Campanile si è tirata fuori dalle logiche che portavano ad eventuali “primarie”, accusando i “soci” dell’Unione di aver già deciso tutto prima, e di voler coprire gli accordi con un velo di democrazia fittizia attraverso la “tornatina” elettorale; ed infine, nella comunità montana che ha sede nel mio comune, Stigliano, gli uomini dell’Udeur, non vedendo accettate le proprie proposte di rappresentanza in seno all’esecutivo dell’ente montano dal centro sinistra, hanno pensato bene di andare a prendersele (ora hanno il presidente e due assessori, su di una Giunta composta complessivamente da cinque persone, è ovvio che gli altri non volevano accettare, per non parlare del capogruppo di maggioranza) con i voti del centro destra, in cambio di un assessorato.
            Quello che viene spontaneo chiedersi è: da che parte pende il Campanile in Basilicata? E sì, perché non lo si capisce. Perché quanto un vice presidente abbandona l’aula in apparente dissenso con la maggioranza dovrebbe, quantomeno, rimettere la delega; quando uomini di un partito di una coalizione si rendono protagonisti di un blitz ai danni della stessa coalizione, come è avvenuto all’ente montano di Stigliano, o sono loro fuori dal loro partito di provenienza o è il partito ad essere fuori dagli accordi di coalizione.
            Ma è proprio quest’ultimo accadimento quello che confonde di più le idee sulle pendenze delle torri campanarie lucane. Ed infatti il giorno dopo il blitz alla comunità montana, il segretario provinciale materano, nonché vice presidente del consiglio regionale, nonché vice presidente nazionale dell’Udeur Rosa Mastrosimone, si è affrettata a dire che i protagonisti dei fatti di Stigliano “agiscono e sono fuori dal partito”. Perbacco, è un’affermazione forte. La segretaria provinciale caccia dal partito un presidente di comunità montana e due assessori (in pratica tutta la Giunta), per non parlare del capogruppo di maggioranza dell’ente, in un colpo solo, e senza pensarci più di tanto. Corbezzoli. Anche perché, tutti i protagonisti della vicenda, fino a prova contraria, sono tutti uomini dell’entourage del presidente della Provincia di Matera Carmine Nigro, suoi fedeli e storici collaboratori, amici nella vita prima ancora che nel partito. E che succede? Implicitamente la segretaria provinciale sfiducia la massima carica istituzionale che il suo stesso partito ha proprio nella sua provincia? Se è così, la domanda di cui al paragrafo precedente, diventerebbe: quale parte del Campanile pende a destra? Quale a sinistra? Quant’è il reciproco peso di queste parti? Non è che a furia di pendere da lati diversi, le due parti provochino la caduta della torre con tutte le campane?
            Ne vedremo delle belle. 

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4 risposte a Ma da che parte pende il Campanile?

  1. anonimo scrive:

    Ti ringrazio dell’affetto e della stima totalmente ricambiate.

    A presto

    Primadirettiva

  2. anonimo scrive:

    Ti ringrazio dell’affetto e della stima totalmente ricambiate.

    A presto

    Primadirettiva

  3. primadirettiva scrive:

    Mi permetto, quando avrai tempo, di invitarti a commentare e discutere sul mio blog un articolo di Ruffolo riguardo il riformismo e l’identità della sinistra.
    Un caro saluto

    Primadirettiva.

    PS
    colgo l’occasione per ringraziarti di avermi “etichettato” compagno.
    Per me è una parola ancora pregna di significato, anche se sembra desueta, ai miei occhi mi hai invece fatto un enorme complimento, pur non essendo io iscritto ad alcun partito.

    Spero di avere la tua visita.

  4. primadirettiva scrive:

    Mi permetto, quando avrai tempo, di invitarti a commentare e discutere sul mio blog un articolo di Ruffolo riguardo il riformismo e l’identità della sinistra.
    Un caro saluto

    Primadirettiva.

    PS
    colgo l’occasione per ringraziarti di avermi “etichettato” compagno.
    Per me è una parola ancora pregna di significato, anche se sembra desueta, ai miei occhi mi hai invece fatto un enorme complimento, pur non essendo io iscritto ad alcun partito.

    Spero di avere la tua visita.

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