Che belli i Radicali in tv!

Salve a tutti,
            in questi ultimi giorni non c’è telegiornale, quotidiano o sito internet di informazione che non parli del V Congresso dei Radicali apertosi ieri a Padova. E non, o non solo, trafiletti nelle pagine di politica: no, no, vere e proprie pagine intere con tanto di articoli di approfondimenti e tutto il corollario di foto ricordo, immagini di famiglia, notiziette stile amarcord, eccetera, eccetera, eccetera.
            E pure stiamo parlando di un partito che, nei fatti, a stento raggiunge l’uno e mezzo per cento (2,6 nella Rosa nel Pugno, ma oltre la meta di questi voti sono dello Sdi) e che se non si fosse alleato con il partito di Boselli difficilmente avrebbe oggi 7 deputati, un presidente di commissione parlamentare ed un ministro. Mica si è fatto tanto rumore all’ultimo congresso di Rifondazione Comunista, nonostante il partito di Bertinotti sia oggi la seconda forza politica del centro sinistra, dopo la locomotiva Ulivo – la terza se si considerano separatamente Ds e Margherita.
            E allora da dove viene tutto questo calmore? Dal semplice fatto che i Radicali sono solo immagine. Lo dico davvero, senza sarcasmo e senza cattiveria. Tanto più che Pannella mi è anche simpatico. Convivere con loro in un partito è un’altra cosa, ma la simpatia a pelle quella è innegabile. Per non parlare del carisma della Bonino, poi. Capezzone invece non mi è molto simpatico; ma è questione di gusti: lui ha i suoi, come ha dichiarato qualche tempo fa alla stampa (chi ricorda è bene), io i miei, con il massimo rispetto per tutti, è ovvio.
            Simpatici si, ma, come dicevo, non riesco a condividere le loro idee. Anche perché, personalmente, ritengo il Partito Radicale – e se continua così anche la RNP – l’unica vera formazione politica italiana sorella di quella “destra atlantica” che ha i suoi maggiori esponenti e le sue “migliori” espressioni negli Stati Uniti. Ripeto, il rispetto e massimo, ma quando leggo sul sito dei Radicali la parola socialismo, pur se persa fra quelle “laica-liberale-radicale”, un po’ sorrido; e un po’ m’infastidisce. Perché sostengo che i Radicali siano di destra, e di una destra moderna che in Italia non ha altri esempi? Ci provo in due parole perché non è questo l’argomento di cui voglio parlare: primo perché essi vedono nel laicismo – nascosto con generici rimandi alla laicità dello Stato – l’unico modo per liberare le possibilità dell’homo economicus dalle costrizioni delle morali, in particolare di quelle religiose, e questa è la visione borghese del mondo e della società; secondo perché il loro liberismo – nascosto per timore di immagine più che per decenza dietro la parola liberale – ha anch’esso una forte connotazione “padronale” (come si sarebbe detto un po’ di tempo fa) rimandando esclusivamente alla “libertà da”, tralasciando la richiesta delle masse di una “libertà di”.
            Ma senza impelagarmi in discorsi che non rientrano in ciò che voglio ora dire, ritorniamo al problema precedente: perché tanto clamore mediatico sul V Congresso Radicale? Be’, perché Pannella è un comunicatore politico migliore di Berlusconi! Ne sono convinto appieno. Se il buon Giacinto detto Marco avesse avuto a disposizione pure solo la metà dei mezzi economici del Silvio detto Silvio oggi la sua potenza elettorale sarebbe altissima, ben più consistente di quella del citato sire di Arcore. Il Partito Radicale è una formazione politica senza alcuna struttura, senza molte, quasi nessuna, rappresentanze istituzionali, fatto solo di opinione e una Radio; eppure è presente nelle discussioni politiche ad ogni tornata elettorale.
            I Radicali sanno comunicare: questo è certo. Il problema che spesso non comunicano tanto le loro idee, quanto la loro semplice e cruda immagine. E qui veniamo al congresso. Un partito quasi senza struttura avrebbe difficoltà a far sapere in giro che si tiene il proprio congresso nazionale. I Radicali no. Sempre. Una volta per un motivo, una volta per un altro, i loro congressi sono sempre al centro dell’attenzione politica. E’ questo che si sta tenendo ora a Padova, in tal senso, è un capolavoro; per l’immensa gioia degli albergatori e dei ristoratori patavini, è ovvio.
Non vi è nessun errore mediatico nell’aver fatto andare senza censure su Radio Radicale la registrazione della riunione dell’esecutivo, tenutasi qualche giorno fa, in cui Pannella e la Bonino hanno duramente attaccato Capezzone. Anzi. Ciò ha stimolato una serie di discussioni, ed ha innalzato l’attenzione sul congresso, fosse solo per vedere come va a finire. Le urla, la bestemmia della Bonino, le parolacce di Pannella e Capezzone, gli insulti di quest’ultimo a Boselli: tutto studiato per fare audience al congresso. E poi il capolavoro vero e proprio coup de tehatre da Novella 2000 o da soap opera : la candidata favorita di Pannella, Rita Bernardini, della quale si dice che l’elezione a segretaria nazionale non è più sicura, perché in un congresso radicale tutto può accadere. Davvero il terribile Marco sarà in grado di affossare la sua creatura Bernardini? Davvero il diavolo bianco della politica italiana spezzerà il cuore di Rita? Una che di lui dice “quando lo vedo mi batte il cuore”? Seguiteli su “Il V Congresso dei Radicali”, con la partecipazione straordinaria del Ministro del Commercio Internazionale e per le Politiche Europee!
Però quanto son belli i Radicali in tv.
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