Diliberto il Bombarolo

Salve a tutti,
            e scusate l’assenza, ma è giustificata. In questi quindici giorni in cui non ho aggiornato il mio blog, ho avuto un po’ da fare, tra cui cambiare il mio stato civile. E si, sabato 14 ottobre mi sono sposato e, francamente, il blog non è stato il mio principale “cruccio”. A parte gli scherzi, cercherò di farmi perdonare per l’assenza dal web proponendo sempre nuovi argomenti di discussione e di dibattito.
            “Apologia del terrorismo”. Tali sono parse a Giorgio Jannone, deputato di Forza Italia, le parole pronunciate da Oliviero Diliberto su LA7. All’aut-aut propostogli da Daria Bignardi “Scelga un posto dove trascorrere una bella serata. Un luogo tra questi due però: la villa della Certosa del Cavaliere o il Billionaire di Briatore”, Diliberto, uno di quelli che dice che se ami la Jaguar non puoi essere di sinistra ed a cui tale alternativa avrà fatto sicuramente gelare il sangue nelle vene, ha risposto: “Al Billionaire ma imbottito di tritolo!”. Ora, che il professore di diritto dall’amabile accento sardo si faccia esplodere nel locale del mefistofelico misogino della scuderia Benetton mi pare inverosimile; soprattutto se, nel pronunciarlo, lo stesso segretario nazionale del PdCI a stento è riuscito a trattenere la risata.
            Così però non è parso al deputato di FI Jannone, che in quelle parole ha perfino intravisto un’ipotesi di reato. Sarebbe troppo facile ricordare a Jannone i tanti “Chi non salta italiano è!”, i proclami “Lombardo-Veneto libero!” dei suoi alleati leghisti, così vicini ad un reato contro l’unità dello Stato, per non parlare delle offese e dei vilipendi reiterati contro le massime cariche ed istituzioni dello stesso. E sarebbe ancora troppo facile ricordargli i tanti motti di spirito del suo capo-cavaliere tipo “Il presidente della Repubblica è uno di loro”, dei cattivi è ovvio, o che i giudici italiani sono “matti, mentalmente disturbati, antropologicamente estranei alla razza umana”, o ancora quel “la proporrò come kapò nazista” rivolto all’eurodeputato socialdemocratico tedesco Schultz, reo di avergli posto due domande consecutive, o l’epiteto con il quale apostrofò l’intero parlamento europeo: “Siete dei turisti della democrazia”. La lista potrebbe continuare e, a parte il fatto che le ultime due affermazioni non sono state esternate in un confronto tv, in un intervista o “facendo due chiacchiere fra amici”, ma in un discorso ufficiale a Bruxelles quando lo stesso Berlusconi rappresentava il Paese presidente di turno dell’UE, si potrebbero scrivere a riguardo pagine e pagine di ingloriosa storia parapolitica italiana.
            Non mi appassionano quasi mai temi del genere, ma vedere nell’occhialuto Diliberto il protagonista della “Storia di un impiegato” di De André mi affascina non poco. Anche perché lì c’è un brano che si intitola “Al ballo mascherato”, da tenersi, ovviamente, al Billionaire, e perché proprio oggi scopriamo che gli impiegati d’Italia sono i meno pagati d’Europa.
            Quello che mi sembra strano, però, è che ancora non ho letto nessuno intervento di Briatore a proposito della questione. Strano ancora di più se si pensa che stesso “guappo” del jet set nostrano ha dichiarato, non più di quindici giorni fa, di volersi dedicare alla politica nel prossimo futuro. Un’occasione d’oro come questa per cominciare da subito ad attaccare quello che, con ogni probabilità, sarà un suo rivale nell’agone parlamentare non doveva lasciarsela sfuggire. A meno che…
            A meno che il nostro ruspante miliardarietto non avesse di meglio da fare. E guardando a Diliberto pensando alle donzelle a cui è uso accompagnarsi il buon Flavio “di meglio” è anche un blando eufemismo. Tra le pupe di Briatore e l’occhialuto secchione Diliberto non c’è storia, giusto per fare il verso all’ultima imbecillità propostaci dalle reti del sire di Arcore.
            Mi sorge un dubbio a questo punto: siccome è improbabile che il nostro mozzo d’altura alla guida della Benetton Renault, quando mai decidesse di dedicarsi alla politica, smetta di frequentare siffatte bletade femminee, e dato che elle sempre saranno imparagonabilmente meglio di interrogazioni, riunioni, vertici, consigli e tutto il caravanserraglio dell’amministrazione della res pubblica, quando mai egli potrà dedicarsi anima e corpo all’arte della polis? Davvero qualcuno potrà voler essere rappresentato dall’unico uomo che sarebbe in grado di far rimpiangere sir Silvio I?
            Quasi, quasi plaudo al Diliberto Bombarolo…  
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