Salve a tutti,
come avete potuto leggere in queste pagine, da qualche mese ho abbandonato il progetto della “Rosa nel pugno” perché il rimanervi avrebbe fatto a botte con la mia coscienza, prima ancora che con la mia cultura. E’ stata una decisione sofferta, non lo nego, non tanto perché mi dispiaceva abbandonare il Partito in quanto tale, ma per il conseguente allontanamento che ne sarebbe derivato dalle persone che in quello stesso ambiente avevo imparato a conoscere ed apprezzare. Sofferta si, ma altrettanto inevitabile ed improcrastinabile.
Qualcuno, ora, si starà chiedendo perché riprendo oggi questo discorso. Bene, è presto detto. Una delle motivazioni che mi hanno spinto ad abbandonare il partito è il fatto che consideravo la “Rosa nel pugno” tutt’altro che un partito di sinistra. A non pochi amici e compagni di militanza mancò poco che non chiamassero i medici della neuro per far fronte al mio attacco delirante. Molti mi chiesero se queste mia posizione non fosse solo una scusa, se non nascondesse, in realtà, le vere motivazioni che mi hanno spinto ad allontanarmi dal partito, se non fosse un modo per non dichiarare il nome o la natura delle “altre sirene”, che ho citato nell’ultimo articolo.
“Ma come – mi è stato detto – davvero senti di poter affermare che la ‘Rosa nel pugno’ sia un partito di destra? Un partito che si è speso a sostegno di Prodi? Un partito che del laicismo e della tutela dei diritti civili ha fatto la sua bandiera?”.
Si, diritti civili e basta però. Ed i lavoratori, il pacifismo, la questione morale in economia, la difesa dei più deboli, la capacità di accettare le altre culture, la voglia di confrontarsi continuamente, la tutela di chi non ha altro che le sue braccia e la sua capacità lavorativa, insomma il socialismo? Che fine ha fatto il movimento più grande nella storia mondiale della politica all’interno del progetto della “Rosa nel pugno”?
Certo non si deve citare Marx ad ogni piè sospinto, né tanto meno vedere nella II Internazionale il più alto momento della storia dell’umanità per essere socialisti. Ma dubito che essere socialisti oggi significhi appartenere ad un progetto politico che si ispira, fra gli altri, alla politica di Blair. Di Blair? Di uno che ha come consulente Anthony Giddens? Il teorico della sedicente terza via al socialismo che ammette, senza mezze misure, che il socialismo è morto? Io non credo, o almeno penso sia altro essere socialisti. E comunque, anche non volendomi addentrare in spiegazioni storico/filosofiche sul Socialismo, certo è che difficilmente in materia prenderò mai lezioni da Emma Bonino, Daniele Capezzone o Marco Pannella.
Sono troppo drastico? Forse. Però voglio farvi leggere quello che ho trovato sulla sezione forum dei militanti al sito ufficiale dei Radicali Italiani (www.radicali.it). Sicuramente qualcuno di voi potrà obiettare che alcune cose che qui di seguito riporto sono state scritte da semplici militanti e non rispecchiano la linea ufficiale del partito. No, perché un sito ufficiale è sotto la responsabilità del partito, perché se non hanno cancellato quei commenti vuol dire che li condividono, perché quei “militanti” spesso ricoprono cariche elettive nell’organigramma del partito e perché, in ultima analisi, forse sono scritte in un linguaggio diverso e più scurrile, ma le cose che si leggono lì non differiscono, nei toni e nelle argomentazioni, da quanto dichiarano ufficialmente Bonino, Pannella, Capezzone e Co. Ma passiamo all’appassionante lettura di quanto trovato nella sezione forum dei Radicali Italiani a proposito dei problemi e delle tematiche legate al conflitto fra Palestina ed Israele.
Cito testualmente il titolo di uno di questi forum, e per una volta i lettori, spero, mi perdoneranno il linguaggio, non mio, riportato nelle parole che seguiranno: “La Palestina mi ha rotto i coglioni”. Diretto come messaggio, non c’è che dire. Secondo i tanti commenti presenti nella sezione, sarebbe più giusto smetterla di occuparsi di quell’angolo di pianeta “se non fosse che tra quei quattro sassi sono in gioco da una parte un ‘modello’ di stato nazionale che non vuole scomparire e dall’altra (ormai) anche le esagitazioni di alcuni stati islamici che prendono spunto dalla Palestina per subissare il mondo intero”. Ovviamente, i morti, le sofferenze, il dolore di chi lì, in un modo o nell’altro, ci deve vivere non sono minimamente un problema. Detta quindi in un linguaggio un po’ meno “prosaico”, di tutta questa storia non se ne può più: “Questa cosa della Palestina ha attraversato tutta la mia vita e non mi sembra giusto che beghe riguardanti nemmeno una ventina di milioni di persone abbiano avuto una così vasta eco”. Discorso, questo, che significa dire che, dato che in Italia siamo appena tre volte di più, se domani qualcuno decidesse di farci scomparire del tutto, tranne poche proteste formali non è che poi potremmo lagnarci più di tanto.
A questo punto a me, e credo anche a voi, verrebbe voglia di cambiare forum. Rimanendo nello stesso sito, e più o meno sullo stesso tema, potremmo passare a vedere che c’è scritto in “Perché la sinistra continua ad essere nemica di Israele”. In queste pagine illuminanti per tutto il genere umano troveremo perle di saggezza vergate come commento alla missione in Libano: “Ci siamo infilati in un troiano, in mezzo a fanatici pazzi furiosi per aiutare dei dementi che per non essere amici degli ebrei, sono finiti servi dei siriani”.
Io credo che un partito che annoveri persone degne di simili commenti non abbia diritto di cittadinanza nel panorama della sinistra. Se poi oggi la sinistra debba essere ciò, allora sono io ad aver sbagliato più di qualcosa nella mia vita.
Concordo totalmente.
Ma all’interno dell Rosa fortunatamente non ci sono solamente personaggi del genere…
Personalmente credo proprio che i due maggiori errori (o comunque per quanto mi riguarda) della RnP siano la politica estera e una mancanza di attenzione, per lo meno una secondarizzazione del problema, verso la povertà, le fasce deboli e il lavoro.
Temi che per la sinistra non possono assolutamente essere dimenticati pena la perdità totale di identità.
Viene spesso citata la flessibilità del lavoro da esponenti RnP, ma viene vista solo o da un punto di vista ideologico liberista, o dal punto di vista della flessibilità dell’impresa.
Spesso il lato del lavoratore viene totalmente trascurato, e i diritti che un lavoratore flessibile non ha (e non avrà nemmeno con un assegno di disoccupazione) vengono trascurati.
Un saluto
Concordo totalmente.
Ma all’interno dell Rosa fortunatamente non ci sono solamente personaggi del genere…
Personalmente credo proprio che i due maggiori errori (o comunque per quanto mi riguarda) della RnP siano la politica estera e una mancanza di attenzione, per lo meno una secondarizzazione del problema, verso la povertà, le fasce deboli e il lavoro.
Temi che per la sinistra non possono assolutamente essere dimenticati pena la perdità totale di identità.
Viene spesso citata la flessibilità del lavoro da esponenti RnP, ma viene vista solo o da un punto di vista ideologico liberista, o dal punto di vista della flessibilità dell’impresa.
Spesso il lato del lavoratore viene totalmente trascurato, e i diritti che un lavoratore flessibile non ha (e non avrà nemmeno con un assegno di disoccupazione) vengono trascurati.
Un saluto
Caro visitatore aninimo,
innanzitutto grazie per aver voluto lasciare un tuo pensiero sul mio blog.
Volevo poi dirti che, in effetti, noto che non solo condividiamo la stessa idea sulla politica portata avanti dal progetto della RnP, ma la vediamo allo stesso modo anche su un’altra questione: l’irrinunciabilità per la Sinistra di guardare con attenzione ai temi del pacifismo e del rispetto reciproco fra i popoli e, in particolar modo, la non derogabilità per i movimenti di matrice socialista e/o popolare di incentrare la propria attenzione politica ed amministrativa sulle esigenze ed i bisogni dei lavoratori e delle classi meno abbienti.
La parte Radicale della RnP, invece, vedrebbe di buon occhio la possibilità che le leggi del mercato e dell’economia fossero le sole a regolare la vita ed i tempi della società: trasformando quest’ultima in una giungla dove vince solo il più forte. Od il più fortunato per nascita. Il passo fra il dominio del mercato e dell’economia ed il ritorno ai privilegi di casta e nascita, infatti, è breve; perché sfido il più strenuo difensore del liberismo a sostenere che il figlio dell’operaio ha, fosse pure solo sulla carta, le stesse possibilità del figlio di Berlusconi o di Moratti (giusto per fare il derby).
La tensione al sociale come opposizione al liberismo, dunque: e quindi l’affermazione del dualismo “socialismo o barbarie”.
Allearsi con i Radicali, dal mio punto di vista, è per un socialista sbagliato tanto quanto allearsi con Forza Italia. Per questo non ho rinnovato nel 2006 l’adesione allo SDI, per questo mi sono allontanato dal partito e per questo credo che Boselli e Co. stiano commettendo lo stesso errore del Nuovo Psi alleato con la Cdl. Per storia e tradizione, cultura e formazione, i socialisti stanno “dall’altra parte”, nella società, rispetto a chi vede nel liberismo l’unica via da percorrere per la società.
Ti ringrazio ancora, gentile visitatore, per la tua attenzione e ti invito, anche se non conosco il tuo nome, a frequentare spesso questo spazio di dialogo ed a stimolare con i tuoi interventi il confronto e la discussione.
Grazie ed a presto.
Caro visitatore aninimo,
innanzitutto grazie per aver voluto lasciare un tuo pensiero sul mio blog.
Volevo poi dirti che, in effetti, noto che non solo condividiamo la stessa idea sulla politica portata avanti dal progetto della RnP, ma la vediamo allo stesso modo anche su un’altra questione: l’irrinunciabilità per la Sinistra di guardare con attenzione ai temi del pacifismo e del rispetto reciproco fra i popoli e, in particolar modo, la non derogabilità per i movimenti di matrice socialista e/o popolare di incentrare la propria attenzione politica ed amministrativa sulle esigenze ed i bisogni dei lavoratori e delle classi meno abbienti.
La parte Radicale della RnP, invece, vedrebbe di buon occhio la possibilità che le leggi del mercato e dell’economia fossero le sole a regolare la vita ed i tempi della società: trasformando quest’ultima in una giungla dove vince solo il più forte. Od il più fortunato per nascita. Il passo fra il dominio del mercato e dell’economia ed il ritorno ai privilegi di casta e nascita, infatti, è breve; perché sfido il più strenuo difensore del liberismo a sostenere che il figlio dell’operaio ha, fosse pure solo sulla carta, le stesse possibilità del figlio di Berlusconi o di Moratti (giusto per fare il derby).
La tensione al sociale come opposizione al liberismo, dunque: e quindi l’affermazione del dualismo “socialismo o barbarie”.
Allearsi con i Radicali, dal mio punto di vista, è per un socialista sbagliato tanto quanto allearsi con Forza Italia. Per questo non ho rinnovato nel 2006 l’adesione allo SDI, per questo mi sono allontanato dal partito e per questo credo che Boselli e Co. stiano commettendo lo stesso errore del Nuovo Psi alleato con la Cdl. Per storia e tradizione, cultura e formazione, i socialisti stanno “dall’altra parte”, nella società, rispetto a chi vede nel liberismo l’unica via da percorrere per la società.
Ti ringrazio ancora, gentile visitatore, per la tua attenzione e ti invito, anche se non conosco il tuo nome, a frequentare spesso questo spazio di dialogo ed a stimolare con i tuoi interventi il confronto e la discussione.
Grazie ed a presto.
Ciao,
sono il visitatore “anonimo” del commento sopra.
non ero loggato, e mi ero firmato con la mia home page.
Ti ringrazio dell’invito, che contraccambio.
recentemente ho scritto un post proprio sulla RnP (la proposta SDI di manifesto liberalsocialista) e tempo addietro avevo postato una mia lettera (alla quale non ho mai avuto risposta) alla dirigenza (principalmente per parte radicale).
Un saluto
Primadirettiva
Ciao,
sono il visitatore “anonimo” del commento sopra.
non ero loggato, e mi ero firmato con la mia home page.
Ti ringrazio dell’invito, che contraccambio.
recentemente ho scritto un post proprio sulla RnP (la proposta SDI di manifesto liberalsocialista) e tempo addietro avevo postato una mia lettera (alla quale non ho mai avuto risposta) alla dirigenza (principalmente per parte radicale).
Un saluto
Primadirettiva
scusa, dimenticavo un po di cose…
ovviamente io non so quale sia la tua visione del socialismo, ma l’affermazione “socialismo o barbarie” che citi, mi fa pensare che per te la parola “socialismo” non sia per niente vuota (poi nello specifico so che ci sono molte sfumature).
Attualmente però la strada che aspetta i socialisti italiani, a mio avviso non si presenta rosea.
Da una parte lo SDI formerà presumibilmente la RnP con i radicali.
Dall’altra invece i DS creeranno presumibilmente il partito democratico con i DL.
Tra i due avrei difficoltà a scegliere (per varie ragioni di cui ho discusso ampiamente nel mio blog e in vari forum) e mi domando se nessuno si ponga il problema dell’assenza di rappresentatività politica che verrebbe a crearsi in un panorama del genere.
L’unico paese in europa in cui la coalizione progressista non sarebbe guidata da un grande partito socialista…ma da un ibrido democrats all’americana/DC nostrana.
Ciao
Primadirettiva
scusa, dimenticavo un po di cose…
ovviamente io non so quale sia la tua visione del socialismo, ma l’affermazione “socialismo o barbarie” che citi, mi fa pensare che per te la parola “socialismo” non sia per niente vuota (poi nello specifico so che ci sono molte sfumature).
Attualmente però la strada che aspetta i socialisti italiani, a mio avviso non si presenta rosea.
Da una parte lo SDI formerà presumibilmente la RnP con i radicali.
Dall’altra invece i DS creeranno presumibilmente il partito democratico con i DL.
Tra i due avrei difficoltà a scegliere (per varie ragioni di cui ho discusso ampiamente nel mio blog e in vari forum) e mi domando se nessuno si ponga il problema dell’assenza di rappresentatività politica che verrebbe a crearsi in un panorama del genere.
L’unico paese in europa in cui la coalizione progressista non sarebbe guidata da un grande partito socialista…ma da un ibrido democrats all’americana/DC nostrana.
Ciao
Primadirettiva
Anche io mi ero avvicinata a quelli della Rosa e, pur non militando nel partito né essendone affiliata, ho dato loro il mio voto all’ultima tornata elettorale. Mi ero avvicinata un po’ di tempo fa a Luca Coscioni e ciò che leggevo dal suo sito mi colpiva. Ma in effetti ci sono troppe note stonate ora, forse c’erano anche prima, ma ammetto di non averle colte!
Illuminante articolo.
Saluti.
Anche io mi ero avvicinata a quelli della Rosa e, pur non militando nel partito né essendone affiliata, ho dato loro il mio voto all’ultima tornata elettorale. Mi ero avvicinata un po’ di tempo fa a Luca Coscioni e ciò che leggevo dal suo sito mi colpiva. Ma in effetti ci sono troppe note stonate ora, forse c’erano anche prima, ma ammetto di non averle colte!
Illuminante articolo.
Saluti.