Quindi, dicevamo: come sta andando la campagna «Oro alla Patria!»?

La Commissione europea ha bocciato la manovra che il Governo italiano aveva fatto apposta perché venisse respinta, in modo da poter inveire contro la perfida Bruxelles deglioscuri tecnocrati. Il problema, per Salvini e sodali, è che nessuno dei sedicenti alleati dell’internazionale sovranista si è manifestato in loro difesa.Banalmente, perché l’internazionale sovranista è un paradosso buono per i followers del Capitano. Nei fatti, non può esistere, e infatti, non esiste; ognuno pensa per sé, e i primi a spiegare all’Italia che le regole di bilancio si devono rispettare sono stati austriaci e ungheresi. E per fortuna, le conoscenze storiche e geografiche di Di Maio ci hanno evitato di sentirci spiegare come la reazione danubiana, in effetti,fosse solamente un moto di stizza per la proposta della Meloni di ripristinare il 4 novembre come festa nazionale.

I sondaggi, comunque, ci raccontano a media unificati che il consenso verso il Governo è in crescita. Anzi, il leader leghista spiega tutti i giorni come «sessanta milioni di italiani» siano dalla loro parte. 60 milioni di cittadini, però, che credono nelle magnifiche sorti e produttive meno di quanto serva a puntarvi sopra quindici euro. Mi spiego meglio. Avete presente quandolo stesso Salvini diceva che gli italiani hanno un ingente patrimonio privato e all’occorrenza l’avrebbero messo a sostegno delle politiche del governo del cambiamento? Bene, a giudicare dall’ultima asta dei Btp Italia, quelli specificatamente pensati per i risparmiatori, non è stato così. Il contatore delle sottoscrizioni di titoli di Stato nei primi tre giorni di vendita si è fermato sotto i 900 milioni di euro; meno, appunto, di 15 euro per ciascuno dei sessanta milioni di cittadini che Salvini vanta alle sue spalle. Davvero non potevano dare una mano a questo Governo, quelli che in esso credono? E stando invece ai numeri reali, ai voti realmente presi, dei sedici milioni di italiani che hanno votato per M5S e Lega, nemmeno il 10 per cento aveva la possibilità e la fiducia per sottoscrivere un lotto minimo di quei buoni? Se l’avessero fatto, lo Stato avrebbe incassato in quei tre giorni quasi il doppio di quanto ha fatto.

Invece,leggo dal giornale diretto dal miglior giornalista secondo Di Battista: «La bocciatura della manovra italiana ribadita dalla Commissione europea, che apre la strada all’apertura di una procedura di infrazione legata al debito pubblico, non ha infiammato lo spread tra Btp e Bund tedesco.Che si è raffreddato rispetto ai picchi superiori ai 330 punti registrati martedì, chiudendo a 311 punti. La freddezza del mercato nei confronti del debito italiano si è riflessa però nella scarsa domanda per il Btp Italia, il bond governativo destinato ai risparmiatori. Alla fine della terza giornata di collocamento le sottoscrizioni ammontano in totale a 863 milioni: è il risultato peggiore tra quelli delle 14 emissioni fatte dal Tesoro dal 2012 ad oggi».

Da non credere. A meno di non pensare che, per i sostenitori del governo del popolo per il cambiamento, con la schiena dritta in Europa, che non si fa mettere i piedi in testa, che riafferma la grandezza del Paese e che finalmente gliela fa vedere ai mercati e ai mercanti mossi da Soros, una cosa siano i likes, anche sotto forma di voti espressi nell’urna o promessi nei sondaggi, un’altra i soldi.

Di ciascuno i propri, s’intende.

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