E mi son perso dove mai avrei creduto

Sentire la risonante solitudine dei vichi,
saperne il freddo nella vista di una foto,
scorgerne il dettaglio dietro una foglia 
sottratta alla strada da una gelida folata.
Un luogo non smette di scorrerti dentro,
uscendo dalla mente per ritornare lesto,
umile e nobile al contempo, nell’animo,
unico luogo buono a farsi scrigno silente.
Guardavo il mio paese tal in scatti d’altri,
gioiva la memoria mentre forte premeva
gravida di commozione sentita sui muri
dell’oggi. E mi son perso per vie che so,
davanti a svolte che chiudendo gli occhi
dir dove conducan da qui sempre saprei.
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