Un hashtag per la povertà

«Oltre una persona su quattro in Italia è a rischio povertà o esclusione sociale nel 2014. Sono il 28,3% della popolazione, secondo la stima dell’Istat, un dato stabile rispetto al 2013. In particolare il 19,4% è a rischio povertà, l’11,6% vive in famiglie gravemente deprivate e il 12,1% in famiglie a bassa intensità lavorativa».

Il riassunto dell’Ansa al rapporto dell’Istituto nazionale di statistica sulla povertà è disarmante nella sua completezza. Pensate a dieci persone in una piazza: tre sono povere. Quasi cinque, se quella piazza è al Sud. Di quelle tre, una vive in uno stato di grave deprivazione, tanto da non potersi permettere un pasto a base di proteine ogni due giorni. Stiamo parlando di quello che avviene un attimo prima della fame. Eppure, per trovare la notizia bisogna scavare al fondo dei giornali, fra i tg o nei siti di informazione.

Una cosa del genere dovrebbe diventare il cruccio continuo di tutta l’intellettualità nazionale, e lo dico senza alcuna ironia, ma proprio perché dovrebbe rappresentare il centro dell’interesse di tutti quelli che hanno la capacità di pensare a come risolverlo, a quali percorsi trovare, alle vie da seguire per uscirne. E di chi ha in mano le leve delle decisioni. Invece, nulla.

Non so, forse perché i poveri non hanno un ufficio stampa e degli esperti di comunicazione adeguati a stare nella stagione in cui esiste solo quel che appare, sta di fatto che quasi nessuno ne parla. Chissà, per dare un aiuto concreto a questi compagni meno fortunati, potremmo chiedere a qualche social media manager di studiare un hashtag efficace. Come dire, se non hanno più pane, che usino twitter.

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3 risposte a Un hashtag per la povertà

  1. Pingback: La povertà | PONTE CIWATI

  2. Fabrizio scrive:

    I poveri hanno bisogno , di apprendere ,di conoscere , di partecipare, del dove e quando e chi le fa le politiche della sinistra per il bene comune.
    Non serve ne hashtag e ne twitter!
    Serve un nuova ed innovativa coalizione di governo chiamata “centro della sinistra” e non centrosinistra.
    Una nuova coalizione costituita da Sinistra Italiana – Possibile – Area Sinistra Democratica.
    A questo punto qualcuno si puo’ domandare, giustamente, chi rappresenta il centro della sinistra?
    Il centro della sinistra e’ solo e soltanto la pluralita’ di pensieri che si incontrano e pianificano , progettano, realizzano, politiche per il bene comune .
    Il PD non esiste piu’! Civati ha ragione quando dice che bisogna fare alleanze territoriali al di fuori del PD!

  3. Al scrive:

    Solo un’osservazione sull’esempio. Che una persona su dieci sia in stato di grave deprivazione fa impressione come immagine. Ma molto di piú lo fa che 100 persone su 1000 lo siano…

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