Sei attesa e tempesta,
silenzio che sa farsi voce.
Ti vogliono forte, ma non troppo,
libera, ma dentro confini invisibili.
Madre, figlia, sorella, compagna;
il tuo nome non è tra ruoli imposti.
Porti il peso di sguardi antichi,
eppure continui a camminare.
Ogni passo è un seme
che rompe l’asfalto.
Non chiedi il permesso,
sei già il domani.