Magari finiremo con l’estinguerci per colpa di qualche virus, coronato o meno. Ma intanto, finché ci siamo, è giusto e opportuno preoccuparci del futuro, più che del nostro, di quello dei nostri figli. Quindi, fa bene l’Unione Europea a imporre limiti ai produttori di auto rispetto alle emissioni complessive dei modelli in listino. Detto ciò, alcune cose sfiorano il paradosso.
Come quello toccato alla nipponica Suzuki, che ha dovuto metter in stand-by le vendite del suo piccolo Jimny, in modo da rientrare (per complicati calcoli percentuali, basati anche sullo storico della casa rispetto alla quale vanno applicati, e che meglio di come farei hanno spiegato nei giorni Omar Abu Eideh, sul Fatto Quotidiano, e Cosma De’ Medici, su Avvenire) nei parametri fissati dalle direttive UE, mentre, al contrario e per il momento, nulla del genere sembrano essere stati costretti a fare produttori di mezzi ben più imponenti, tedeschi e americani in primis. Quello che mi chiedo, però, è altro: non sarebbe meglio, invece che trovare metodi per dilazionare le vendite, aumentare i listini, inserire nei cataloghi delle case veicoli ibridi per abbassare le medie di emissione di CO2, nonché, periodicamente, proibirne la circolazione, limitare direttamente la produzione di automobili?
Anche perché immagino che lo stesso processo produttivo inquini, e non poco. Forse, ma è una mia ipotesi, pure di più di quanto si farebbe lasciando circolare un parco macchine vecchio, evitando di correre a una sua compulsiva sostituzione. Mi spiego meglio. Siamo del tutto sicuri che, cambiando la mia vecchia diesel con una nuova ibrida o elettrica, il totale delle emissioni – calcolato sommando tutte quelle connesse con la produzione della nuova, dalle miniere per i metalli in poi, pe intenderci – si riduca? Davvero i chilometri che percorro quotidianamente a gasolio pesano di più di quanto farebbe l’intero processo di costruzione di una nuova vettura, appunto, a partire dalla sottrazione di risorse naturali per arrivare allo spostamento quotidiano degli operai necessario a raggiungere le linee delle fabbriche?
Non sono un tecnico, e mi piacerebbe saperne di più.