Quello che vogliono gli italiani

Secondo l’ultima rilevazione sulle intenzioni di voto degli italiani condotta dall’istituto Swg, la Lega cresce ancora nel gradimento degli elettori. E cresce il partito della Meloni. Calano gli altri. Tutti gli altri. Che cosa dovrei commentare: così è, se ci piace. E anche se non ci piace affatto, questo è lo stato delle cose, questi i gusti e le intenzioni, le idee e il volere dei nostri concittadini, dei nostri connazionali, del “popolo”, per dare alla «massa di persone sole» che siamo diventati una connotazione politicamente più parziale.

La società di indagini demoscopiche triestina, in fondo, ci dice una cosa che sappiamo già, che sentiamo quotidianamente, nei bar, a passeggio, in fila alle poste o nella sala d’attesa d’uno studio medico: noi, abitanti di questa penisola nel Mediterraneo protesa fra un’Europa a cui neghiamo di appartenere e un’Africa da cui ci immaginiamo lontani, vogliamo le cose che ci dicono i Salvini e le Meloni. Vogliamo le bugie sulla flat tax e sulle accise sul prezzo della benzina e il linguaggio violento contro gli ultimi, quelli che stanno peggio di noi. Vogliamo sentire che saranno cacciati tutti gli immigrati e affondati i barconi. E non ci dispiace nemmeno immaginare di cacciare tutti gli immigrati su un barcone e poi affondarlo. Questa è la brava gente che siamo.

E sì, ciascuno di noi potrà dirsi diverso, sostenere di non vederla così, di essere, invece, radicalmente contrario; ma che importa? È il popolo che decide, è la maggioranza che conta, nel definire il carattere d’una nazione. E il carattere di questa nazione è quello lì, quello che i sondaggi e le urne rilevano e rivelano.

Certo, poi verranno altri tempi, si capovolgeranno le cose e seguiranno un altro corso le strade dei partiti e delle forze politiche, le sorti che queste e quelli avranno nella tenzone elettorale, i ruoli che gli uomini delle une e degli altri ricopriranno nelle istituzioni, nella scala e nella piramide dei vari poteri, dei vari centri di comando. E tutti, in quel tempo avvenire, si scopriranno «mai stati salviniani».

Perché anche questo è il nostro carattere nazionale.

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