Al contrario, sono le nazioni a soffocare l’Unione

Leggendo il mio post di ieri, un amico mi ha scritto: «In parte, concordo. Però, questa Ue che schiaccia le nazioni e limita la loro libertà di prendere decisioni è forse il limite maggiore della costruzione comunitaria. Su ciò giocano i cosiddetti “sovranisti”, e riescono facilmente a raccogliere consensi». Non per prenderlo in giro, ma come scriveva lui anch’io solo in parte concordo.

Concordo parzialmente perché sì, è su quello che giocano i nazionalisti europei, e proprio lì riescono a mietere la maggior parte dei consensi. Ma per il resto no, tutta quella narrazione è falsa. Al contrario, l’Ue è limitata proprio dalle singole nazioni e dalla loro indisponibilità a cedere sovranità alle strutture comunitarie. In questo, sono campioni proprio quanti si dichiarano «oppressi» dalle regole europee. Provo a fare un esempio prendendo spunto da una delle questioni che più di altre scaldano i cuori della destra nazionalista, quella dei migranti. Cosa succederebbe se l’Ue chiedesse la redistribuzione in parti uguali degli arrivi sulle coste greche e italiane? Domanda retorica, lo so; succederebbe quello che già succede, sovranisti danubiani alleati di chi si diceva padano e nazionalisti orfani d’un impero un dì felix  e da tempo andato e freddo come i marmi d’una cripta viennese sarebbero i primi a tirarsi indietro, lasciano ai sodali nell’idea delle nazioni tutto ed esclusivamente l’onere di pensarci.

Vale su questo come su altro. L’Ue non è un’entità federale, ma una somma di Stati sovrani, in cui l’ultima effettiva voce su ogni singola questione è demandata al Consiglio europeo, quell’organismo che fa sedere intorno a un tavolo tutti i capi di Stato e di governo dell’Unione e dove i veti reciproci spesso fanno più di quello che può il consenso diffuso sulle diverse decisioni. In sostanza, quell’organo è la plastica dimostrazione di quanto l’Ue sia quell’Europa «degli Stati e delle nazioni» che gli stessi sovranisti dicono di volere.

E che criticano però nei fatti e nella pratica.

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