Il presidenzialismo è quella roba lì

«Insomma, c’è del metodo nel bullismo di Trump: il suo stile piace a chi lo ha votato, mentre gli avversari non hanno strumenti per detronizzarlo. “The Donald” alimenta la narrativa della stampa che ha congiurato contro di lui (“non mi volevano alla Casa Bianca, ma ho vinto io e loro non possono farci niente”) perché si sente a suo agio e dà il meglio di sé quando mena pugni su un ring». Massimo Gaggi, nel suo editoriale sui fatti d’Oltreoceano per il Corriere della Sera dello scorso 4 luglio. E hanno ragione, sia lui, sia Trump.

Ha ragione Trump, nella frase ricordata dalla penna di Via Solferino, nel dire «ho vinto io e loro non possono farci niente»; ha ragione Gaggi a ricordare come, effettivamente, i suoi oppositori non abbiano «strumenti per detronizzarlo». D’altronde, il presidenzialismo è quella roba lì, come lo sono un po’ tutti i sistemi maggioritari e la democrazia stessa, se intesa solo quale governo delle maggioranze: chi vince, vince, e gli altri devono rassegnarsi a vederlo capo del Paese per il tempo del mandato. A meno che non si sfilino i suoi e al netto di serie e dimostrabili violazioni della legalità, le minoranze poco (e sono ottimista) possono. Perché il mantra è sempre quello della logica maggioritaria, quel sapere chiaramente chi vince e dargli gli strumenti necessari e sufficienti a esplicare la sua visione politica. Salvo poi scoprire che a vincere può essere uno con le idee, i modi e gli obiettivi di Trump.

E adesso che si fa? Assolutamente nulla, nella pratica e nel pieno rispetto delle regole democratiche. Lui ha vinto, e noi non possiamo farci niente, come beffardamente ci ricorda egli stesso. Non eravamo noi i difensori della democrazia? Non siamo noi quelli che «il voto si rispetta sempre»? Bene, delle due, l’una: o la democrazia è sempre perfetta, e lo è anche se porta a Trump, pure se, quasi fosse una malattia autoimmune, essa sembra volersi demolire da sé, oppure è solamente un’ideologia fra le altre, opinabile e archiviabile come tutte le cose fatte dall’uomo.

In fondo, non è nemmeno quella più riuscita.

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