Cinquanta sfumature di noia

Da qualche mese, siamo in campagna elettorale. Al di là di come andrà a finire la vicenda del mite Gentiloni al governo, è innegabile che le maggiori forze politiche del Paese si siano lanciate in un turbinio di azioni, dichiarazioni e ostentazioni proprie del periodo che volge alle urne. E quella che si prospetta davanti ai nostri occhi rischia di essere la peggiore, più brutta e noiosa campagna elettorale possibile.

«Voi siete incapaci!». «Tacete voi altri corrotti, con i vostri scandali e i rapporti oscuri, come quelli con le banche!». «Pensate ai rifiuti per strada!». «Se ci sono, la colpa è vostra e delle gestioni malate e mafiose degli anni scorsi!». «Incapaci!». «Corrotti!». Che barba. Nella gara a chi urla con maggiore forza, vien su un’innegabile voglia di sottrarsi al gioco vuoto e inutile che in queste lande percorse dai venti dell’approssimazione, e lungo le terre calpestate da arroganti ribaldi che si fingono statisti, a quel rito stanco e sempre meno motivante che ci ostiniamo a chiamare «partecipazione». Fosse pur solo quella elettorale.

Sì, lo so: state pensando di rispondermi con il Platone da incarto dei cioccolatini, dove si legge che il governo dei peggiori è anche colpa del disimpegno dei migliori. Però quest’accusa, nel mio caso, muoverebbe da due errori. Il primo, è che non sono affatto contemplabile nel novero dei migliori, e quindi non sento alle mie orecchie giungere quel monito. Il secondo, è che, in tutta sincerità, se lo spettacolo è quello, non potete chiedere a qualcuno che non ne sia personalmente interessato di provare davvero a scegliere chi lo sia, migliore o peggiore, fate voi, tra quelli che là si agitano.

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2 risposte a Cinquanta sfumature di noia

  1. eva scrive:

    Cinquanta sfumature di noia sono ben adatte al gentil Gentiloni e al teatrucolo o al “rito stanco” della politica politicante di casa nostra . Se si allarga lo sguardo a questa Europa – così com’è – le cinquanta sfumature di grigio potrebbero trasformarsi in cinquanta sfumature di ” rosso crack ” se Draghi , Merkel ed il “giovin- navigato” Macron decidessero che per il bene di quest’Europa – così com’è – l’Italia dovrebbe ulteriormente “grecizzarsi”.

  2. Enrica scrive:

    A proposito di noia. Ieri, facendomi violenza, ho ascoltato un pezzo dell’intervista che Gilletti ha fatto a Renzi.
    Gilletti in una pessima interpretazione di “cattivo” e Renzi un inquietante déjà vu: tutta colpa di chi ha voluto il no al referendum. Per un attimo ho pensato che avevo perso un pezzo e che Gentiloni avesse ricevuto l’esortazione a stare sereno.

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