Poi dice che uno si butta sul divano

La settimana scorsa è stata un susseguirsi di accuse fra i maggiori partiti politici che nulla avevano a che fare con la politica. La sostanza delle reciproche critiche è tutta riassumibile nel concetto «loro sono peggio di noi». Non certo un granché, per qualsiasi gruppo si proponga di guidare un Paese o una città, ma nemmeno di candidarsi a rappresentare una parte dell’elettorato che dovrebbe votarlo, visto che non spiega per quali idee, ma solamente “contro” quelle dell’altro. In sintesi, una pena infinita.

Insomma, da una parte ci sono i luigidimai e le virginieraggi che per inseguire la Rete ci son finiti impigliati dentro, fra mail mandate e non lette, rivelazioni da pizzi e merletti, dichiarazioni autoassolutorie o scusanti che fanno rimpiangere il doroteismo straccione dei politici di quart’ordine nelle passate età di questa martoriata Repubblica. Dall’altra, l’etere è invaso a ogni ora della sera (per fortuna, di giorno faccio altro e di notte dormo, quindi ignoro quel che accada sul piccolo schermo) da orde di alessandremoretti e matteiorfini che spiegano come il problema dei loro avversari sia da ricercare nella qualità della classe dirigente. Appunto.

Alla fin fine, non rimane che la spiacevole sensazione d’aver perso tempo a cercare di capire ciò che era già chiaro al sentimento di noia che animava l’avvicinarsi a quelle questioni e a quei questuanti d’attenzione mediatica. «Disinteressandoti alla politica lasci che altri scelgano per te», ti spiegano saccenti citazionisti da cartine dei “baci” Perugina. S’accomodino; se la scelta dev’essere fra quello che vedo e sento, allora, francamente, «ho da far cose più serie, costruire su macerie o mantenermi vivo».

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2 risposte a Poi dice che uno si butta sul divano

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  2. Fabrizio scrive:

    Caro Rocco,
    da possibilsta penso che sia lecito e democratico dire di no al mio segretario quando dice : basta legare la legge elettorale, perche’e’una riforma ordinaria,alla riforma costituzionale.
    Non legare la legge elettorale alla riforma costituzionale e’ l’errore che ci portiamo sulle spalle da vent’anni orsono.
    Solo nel Ns. Paese si cambia piu’ volte la legge elettorale !Peche’ e come mai?

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