Quindi, gufare si può?

Dalla vicenda del Salone del Libro di Torino ai rifiuti per le strade di Roma, leggo spesso i commenti di esponenti e militanti del Pd renzizzato pronti a mettere in risalto i problemi ora che alla guida delle due città non ci sono loro beniamini ma rappresentanti degli “odiati” cinquestelle. Chiariamoci; le questioni, entrambe, sono gravi ed è giusto preoccuparsene. Ma il tono che leggo in quelle parole non è tanto di giusta apprensione, quando di malcelata soddisfazione, quasi a dire “adesso, arrangiatevi”, come a, per dirla in renziano corrente, “gufare”.

Forse mi sbaglio, per carità, e non sto dicendo che il M5S non abbia delle responsabilità, se non altro in relazione alla tradita aspettativa di rinnovamento, nei modi e nelle persone, di cui scrivevo ieri. Peraltro, vederli intrappolati nelle loro stesse contraddizioni, lo ammetto, un po’ mi fa sorridere. Nondimeno, accusarli del malfunzionamento della raccolta della spazzatura o per la perdita di una manifestazione quasi trentennale a pochi mesi dal loro insediamento alla guida delle rispettive città coinvolte è francamente eccessivo. Diciamo che, però, la qualità che emerge dalle amministrazioni pentastellate e quella di chi le ha precedute, e che le cose che stanno accadendo, compreso il risultato delle elezioni, ha determinato, mi convince sempre più nel proposito, fra gli emuli di Renzi e gli epigoni di Grillo, di avvalermi della facoltà di non scegliere.

Chi non sceglie, rinuncia e si adegua a quelli che vincono? Può essere, ma sinceramente, m’interessa davvero poco. Realmente credete che abbia senso uscire di casa, recarsi a un seggio, fare magari la fila, per decidere se sia meglio la parte che promuove a classe dirigente le pinepicerne e i darinardelli o quella che eleva a statisti i luigidimai e le paoletaverne?

No, grazie: «di solito ho da far cose più serie, costruire su macerie o mantenermi vivo».

 

(Filopolitica non andrà in ferie. D’altronde, come potrebbe? Non è mai stato un lavoro. A parte le battute, nelle prossime settimane la frequenza degli articoli non sarà quotidiana, ma quello che toglierò alla quantità spero di poterlo compensare nell’attenzione ai temi. Diciamo che, per rubare un titolo al grande André Gorz, per un po’ di giorni su queste pagine si passera dalla miseria del presente alla ricchezza del possibile. Stay tuned, come dicono quelli moderni, e godetevi l’estate)

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1 risposta a Quindi, gufare si può?

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