I precedenti

Il presidente del Senato, Pietro Grasso, ieri ha respinto i 75 milioni di emendamenti creati da Calderoli con un software. Lo ha fatto per evitare “l’effetto precedente”, perché altrimenti ogni parlamentare potrebbe fare come il senatore leghista, bloccando di fatto il funzionamento delle istituzioni. Nei fatti, però, facendolo, il precedente lo ha creato lui, dato che ha respinto degli emendamenti senza nemmeno che fossero stati letti, quindi indipendentemente dal merito, ma solo perché presentati dall’opposizione al fine di “opporsi” alla realizzazione del piano della maggioranza.

La “ghigliottina cieca” usata sui testi inventati da Calderoli e dal suo pc (che comunque non sazia la sete piddina di decapitazione del dissenso) non è l’unico atto di questa legislatura a poter essere usato come precedente. Prima c’era stata quella più oculata sul decreto Imu-Bankitalia, e il “canguro” per superare, d’un salto, appunto, gli emendamenti contrari ai desiderata del Governo. E ancora, la fiducia della legge elettorale, non primo ma con pochi, e non invidiabili, antenati, o la riscrittura della Costituzione che si fa affare di correnti di partito, come se non fosse la casa comune quel di cui si discute. Mi chiedo: come evitare che ciò ormai sia inteso quale normalità?

Cioè, se è lecito che la maggioranza decida ogni cosa, tagliando o saltando quanto proposto dalle minoranze, come sarà possibile non correre il rischio che domani sia questo l’usuale modo e l’ordinario metodo di governare?

Il primo Parlamento eletto e costituitosi nei suoi numeri e nomi in base a una legge giudicata incostituzionale dalla Consulta, cosa di cui troppo spesso pare ci si dimentichi, sta insegnando al Paese che i vincitori hanno il diritto di “tirare dritto” per la loro strada e secondo il loro volere, infischiandosene delle opposizioni, dei dissidenti e di chiunque abbia un parere contrario; come si potrà garantire che gli allievi migliori nell’apprendimento, e magari i peggiori nelle intenzioni, non superino un giorno i maestri di oggi?

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