L’altro giorno a La Spezia, il presidente del Consiglio ha attaccato Luca Pastorino, candidato alla presidenza della Liguria e sostenuto da Rete a Sinistra, dicendo che “o vince la Paita, o vince Toti” e che “quelli di sinistra” (che evidentemente non sono quelli che sostengono la Paita), fanno del “bertinottismo 2.0 e alla fine favoriscono la destra”. Che avrà voluto dire: non intenderà mica parlare di voto utile come quell’altro nel 2008? Dite che è proprio così? Ma come “il voto utile”?
Renzi, il capo dei giovani che sono la speranza per il cambiamento, il profeta dell’oggi che è già domani, il cantore del futuro che arriva adesso, che si riduce a dire “votate per noi se no vince il candidato di Berlusconi”? Non ci posso credere. Siamo ancora alle prese con le macchie del giaguaro? Ma l’antiberlusconismo non era roba da vecchia sinistra, antico arnese di stagioni passate, argomento buono per politici dell’anteselfie? Dall’ottimismo che tutto può perché ogni cosa vuole, siamo passati a dire che, in fin dei conti, è meglio un passerotto a portata di mano che un tacchino lontano sul tetto?
Anche questa storia del voto utile, poi, ha davvero stancato. L’altra volta, infatti, Veltroni lo usò con profitto, distruggendo qualsiasi possibilità di vita parlamentare alla sua sinistra, ma non servì affatto a sconfiggere la destra, che infatti vinse con un bel margine. Curiosamente, però, quelli che avevano spiegato in lungo e in largo che solo il voto dato a loro sarebbe servito a non far vincere Berlusconi, poi con Berlusconi ci finirono a sostenere un governo insieme prim’ancora che quella stessa legislatura finisse.
Se a ciò aggiungessimo il fatto che in questa ancora in vigore, chi oggi accusa altri di voler favorire la desta, con la destra, proprio la stessa, ci ha fatto due governi insieme e alleanze in giro un po’ per tutto il continente, da Enna a Bruxelles, per intenderci, il quadro che ne verrebbe fuori sarebbe alquanto triste. Sarebbe e se, ovviamente. Perché sappiamo che “è solo teatro” quello messo in scena dagli utilisti, e che se davvero non avessero voluto la destra, non ne avrebbero ricercato il sostegno fin dalle primarie, così come non avrebbero prospettato scenari di alleanza, a proposito di chi è il miglior alleato di chi, che proprio a quella parte e a quegli esponenti politici aprivano e aprono, respingendo apertamente quelli che oggi si accusa di essersene andati.
Ecco, agli amici liguri dico: datelo davvero un voto utile domenica. Un voto utile a evitare una serie di cose, ma soprattutto che quelle modalità arroganti e mistificatorie di chi si allea realmente con la destra, mutuandone stili e comportamenti e spiegando che quella è la modernizzazione della sinistra, diventino l’unico modo di fare politica. Perché un’altra maniera c’è ed è possibile, come ci sono altre idee e altre donne e altri uomini. E stanno con Luca Pastorino e la sua Rete a Sinistra: state anche voi con loro.
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Sta a tutti noi “popolo italiano” partecipare e non scordare “per ricordarsi” il voto utile tanto acclamato alle elezioni europee per cambiare l’Europa.
Chi ci sta governando acclamava a gran voce un voto per le europee ma non per le politiche interne.Acclamava ho bisogno di voi!Datemi una mano per cambiare l’austerita’ in flessibilita’!
Il colui che ci sta governando , piu’ che profeta dell’oggi lo definirei un filosofo antico rivisto e ricorretto per proprio uso e consumo.
Un filosofo rielaborato , raffinato , che nasce da un intreccio di piu’pensieri filosifici; tra socrate e platone;tra platone e parmenide;tra parmenide e il sofista.
Un esempio lampante e’ la Padule con la Taverna di Platone.
Un altro esempio lampante sono le riforme messe in atto che ricalcano la politica
“organizzazione interna” europea.
Sta a tutti noi cittadini italiani partecipare per rinnovare ed innovare!
Le alternative al centralismo ci sono ,vive e vegete!e ne stanno nascendo altre!
Non scordare per ricordarsi il voto utile “ Filosofico Pattuito” tra Platone e Socrate!Platone dell’oggi e Socrate del passato e presente!
Alcune Letture di Filosofia Greca ( www. Parados.it) :
La fedeltà all’insegnamento e alla persona di Socrate è il carattere dominante dell’intera attività filosofica di Platone
Certamente non tutte le dottrine filosofiche di Platone possono essere attribuite a Socrate, anzi le dottrine tipiche e fondamentali del platonismo non hanno nulla a che fare con la lettera dell’insegnamento socratico.
Tuttavia, lo sforzo costante di Platone è quello di rintracciare il significato vitale dell’opera e della persona di Socrate per rintracciarlo ed esprimerlo egli non esita a procedere al di là del modesto patrimonio dottrinale dell’insegnamento socratico, formulando principi e dottrine che Socrate, è vero, non aveva mai insegnato, ma che esprimono ciò che la sua stessa persona incarnava.
Di fronte a questa fedeltà che non ha niente a che fare con una concordanza di formule dottrinali, ma si manifesta nel tentativo sempre rinnovato di approfondire un figura d’uomo che, davanti agli occhi di Platone, ha impersonato la filosofia come ricerca, molto meschino appare lo schema nel quale si è soliti racchiudere il rapporto fra Socrate e Platone.
Dapprima fedele a Socrate nei dialoghi della sua giovinezza, Platone si sarebbe poi via via allontanato dal maestro per formulare la sua dottrina fondamentale, quella delle idee; ed infine sarebbe stato infedele anche a se stesso, criticando e negando questa dottrina.
Vedremo subito che Platone non è mai stato infedele a se stesso né alla sua dottrina delle idee. Ma in questa dottrina e in tutto il suo pensiero, egli è stato, contemporaneamente, fedele a Socrate.
Platone amico – nemico di Socrate” ! Socrate nemico-amico di Platone!
Dove sta il Dilemma! In realtà Non c’e’ un Dilemma ; non ieri , ne oggi e ne per domani!
Sta a Noi Cittadini Italiani Elettori e non Elettori , Dire e Fare come L’OSTE: Presentare il Conto!