Come dinanzi a neve che si scioglie in torrenti,
smarriti da certezze andate e riferimenti vuoti,
scopertili tali alla caldo sole della speculazione,
cercan consolazioni nella condanna del dubbio.
Divien guida e via uno strambo pseudorealismo
volto a piantare paletti prima del ragionamento,
quasi che la ragione fosse ancella della vera fede,
il credere più onorevole e puro del comprendere.
Capita così di confondere le cose col suono vano,
incerto delle parole che le esprimono, e avviene,
non di rado, di conoscere sol queste e non quelle.
O infine, succede di scambiar per enti i fenomeni,
sottraendo all’essere il nulla per paura, legandosi
a chi forte urla il suo vero, pur se l’unico ascoltato.