Salvini, e basta dai

Sono stato in dubbio se scrivere due parole su quanto accaduto al segretario della Lega Nord nella visita al campo nomadi di Bologna. Non perché la violenza non sia da condannare, ma perché spesso si rischia di dare risalto a chi proprio solleticando quella violenza lo sta cercando.

Poi ho ascoltato quello che Salvini ha detto a Imola: “tutti condannino la violenza”. Ora, a una simile affermazione pronunciata da un esponente del Carroccio, sinceramente, verrebbe da profondere in esternazioni tra il triviale e lo scurrile. Evito. Rimane il fatto che per anni proprio la violenza verbale, e non solo, è stata la cifra politica di quel movimento. Perché, Salvini, io sono terrone, mica smemorato. Tu sei quello dei cori contro i napoletani, vero? E sei anche quello delle carrozze della metropolitana riservate ai milanesi, giusto? E quello che, contro gli immigrati, voleva difendere i confini con le armi, è così?

Salvini, tu sei il capo del movimento che è nato invocando le eruzioni dell’Etna e del Vesuvio su quelli che ci vivevano all’ombra. Tu sei il segretario del partito che istituiva le ronde contro i nomadi e i senza tetto. Tu guidi la forza politica che organizzava blitz con i disinfettanti nei vagoni dei treni, che portava i maiali a insozzare i terreni concessi per le moschee, che ha sempre evocato i respingimenti in mare, all’anima di chi in quel mare ci moriva. Tutti condannino la violenza? Alla buonora, per non dir di peggio.

E basta dai, non sei Mandela o Gandhi: tu sei uno che sulla provocazione della violenza ha costruito la propria carriera; hai preso solo indietro un po’ della pratica politica che per anni hai sparso in giro. Un vetro dell’auto rotto? Devo dire che, tutto sommato, non ti è poi andata male. Pensa a quello che è successo a quanti, grazie agli accordi fatti con Gheddafi dal governo che sostenevi e nel quale il tuo movimento esprimeva il ministro dell’Interno, per non averli tra i piedi qui, sono stati consegnati alle cure dei carnefici libici.

È dura, lo so, e fa male: come fa male tutta la violenza che promana dai post di consiglieri leghisti che inneggiano allo stupro di ministre di colore, come fa male leggere il giorno della tua elezione a segretario “vogliamo il muro”, come fa male il ricordo di tutte le volte che tu, i tuoi e il tuo partito, avete fatto ricadere sugli ultimi le paure dei penultimi, fino a prendervela con i più deboli per non aver la forza di scontrarvi con i più forti, fino alla vergogna di bambini costretti a vedersi negata la mensa a scuola, fino a fare campagna elettorale sulla pelle dei piccoli rom e quella dei polpastrelli delle loro dita che volevate intingere d’inchiostro per schedature di massa, etniche.

Un lunotto infranto, davvero, è poca cosa. Se quello è il clima che hai contribuito a creare, Salvini, non lamentarti di come ti è andata finora. Hai lucrato posizioni importanti, stipendi ragguardevoli e visibilità notevoli. Su quel terreno, quegli incidenti puoi derubricali a rischi del mestiere. Se non ti stanno bene, cambia, tu per primo. Ne saremo contenti.

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1 risposta a Salvini, e basta dai

  1. Antonio scrive:

    Grazie per questo articolo stupendo, sempre più gente vedo che inizia a vaneggiare pensando davvero che Salvini è il nostro uomo. Io sono di Messina eh. Ogni volta che sento un siciliano dire una cosa del genere, i miei nervi cedono e vorrei davvero picchiare qualcuno, ma per svegliarlo dal letargo mentale più che altro. Come si fa a vedere uno come Salvini con la felpa Sicilia e con i cannoli in mano e dimenticare chi è?? Io non riesco davvero a compatire queste persone, non riescono a farmi solo pena, mi fanno davvero incazzare.
    E scusate lo sfogo

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