Devo essermi perso le elezioni. Pazienza

Devono essersi già tenute le elezioni, non c’è altra spiegazione. E devo, evidentemente, essermele perse; pazienza. Come invitava a fare qualcuno qualche tempo fa, me ne farò una ragione. Però, un po’ è curioso che non me ne sia accorto. Insomma, sfoglio almeno un paio di quotidiani al giorno e guardo di sicuro un tg. Ma nulla: non ricordo di aver seguito l’esito degli scrutini, i dati sull’affluenza, i risultati di questi e quelli. Neanche della maratona di Mentana mi sembra d’aver avuto notizia.

Eppure, deve essere così. Perché uno ha inviato la lista dei ministri al Quirinale (credo fosse una prassi specificata in qualche dispensa del suo esame di costituzionale), un altro ha già giurato sulla Costituzione (e sul Vangelo, dicendo che sarà il suo programma di governo; certo, me lo vedo accogliere stranieri e poveri, non scagliar pietre fino a quando non sarà senza peccato, amare il suo prossimo), un terzo è presidente a prescindere (di tutto e da sempre), certi propongono un governo del presidente per cambiare la legge elettorale (magari guidato da quello che proprio questa che abbiamo e che a loro non piace ha imposto con una raffica di voti di fiducia), altri dicono che solo loro sono i capaci e i meritevoli di governare (infatti, hanno già proposto ministri all’istruzione che avevano tanto bisogno di farsene una e al titolare del lavoro in grado di teorizzare il formato a 5, nel senso del calcetto, del currriculum vitae) e certi vogliono dare tutto il potere al popolo (ma non era «ai soviet»?), e così avranno vinto quando vedranno che, appunto, quel loro popolo il potere se l’è tenuto. C’è solo una cosa che non ho capito di queste elezioni: realmente, come sono andate?

Smesso l’abito della celia, rimane il dato. Eravamo abituati a una politica capace di intestarsi i risultati delle votazioni comunque fossero andate. Ma almeno aveva la buona educazione di farlo dopo il responso delle urne. Qui siamo al tema della vittoria di tutti e tutte teorizzato in forma preventiva, quasi cautelativa. Poi chiedetevi perché non genera entusiasmo, né fa proseliti il vostro — troppo spesso esclusivamente formale — appello al voto e alla partecipazione.

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1 risposta a Devo essermi perso le elezioni. Pazienza

  1. Italiote scrive:

    Fra qualche giorno si conosceranno i dati dell’astensione ma non i “valori” che gli astenuti custodirebbero per salvaguardarli dal voto del resto della popolazione.

    https://en.wikipedia.org/wiki/Participation_bias

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