Caro Di Maio, il ritiro della candidatura non esiste

In tempi di cretinate dette in gran copia e diffuse capillarmente dalla potenza degli strumenti esistenti, se ciascuno di noi, ognuno per quel che sa e come può, provasse a smentire le scempiaggini che si dicono, alla fine, forse, potremmo star tutti un po’ meglio. E siccome questo blog si occupa anche di politica, ogni tanto provo a dare il mio contributo su questo aspetto. Oggi tocca a Di Maio.

Il candidato alla presidenza del Consiglio per il Movimento cinque stelle (perché, si voterà per eleggere un governo il prossimo 4 marzo? Vabbè, lasciamo perdere; in quello, i pentastellati non sono soli), parlando a proposito del loro esponente romano il cui video con Domenico Spada e una casa comunale avuta a 7 euro di canone mensile hanno messo al centro delle polemiche, ha detto: «Ho sentito Dessì, ha convenuto che non fosse giusto continuare a farsi strumentalizzare e ha deciso di fare un passo indietro, rinunciando a candidarsi». In che senso? La rinuncia alla candidatura è una fattispecie normativa Di Maio s’è inventato di sana pianta: non esiste. Emanuele Dessì è il candidato numero due del M5S nella lista validamente depositata per il collegio plurinominale “Lazio 3” (Frosinone – Cassino – Latina – Terracina – Castelli); se scatteranno almeno due seggi in quel collegio, lui diventerà senatore della Repubblica Italiana. Punto. Il resto, sono chiacchiere buone per dare al grillino incravattato l’occasione di parlare d’altro.

Certo, Dessì, una volta eletto, potrà sempre dimettersi. Ma nemmeno questo è immediatamente nelle sue disponibilità, figuriamoci in quelle di Di Maio. Infatti, insediatasi la camera d’appartenenza, Dessì dovrebbe presentare la sua intenzione a dimettersi, attendendo che l’aula l’accetti a maggioranza (principio che io difendo, sia chiaro; fu introdotto per evitare che qualcuno venisse “forzato” nella scelta, e per garantire la piena agibilità dell’indipendenza di mandato). Quindi, sarà senatore fino alla data del voto con cui i suoi colleghi dovessero eventualmente accogliere le sue dimissioni.

Sempre che davvero le dia, ovvio.

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Una risposta a Caro Di Maio, il ritiro della candidatura non esiste

  1. FRANCESCO ROMANO scrive:

    E sempre che vengano accolte

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