Quella del raid fascista non è una fake news

01Nel mentre il mondo politico e la sua parte maggioritaria, almeno nel Parlamento, sembrava imbambolato (sì, imbambolato) nella ricerca del modo migliore per colpire non già la creazione di notizie false e il loro veicolarsi attraverso i media più autorevoli e capaci di raggiungere il pubblico più vasto (si legga, tv e giornali), ma la possibilità che un utente anonimo potesse condividerli sui social, la realtà, con tutto il suo peso, entrava in scena e ricordava che (come si dice correndo il rischio d’essere accusati di quella cretinata – sì, cretinata – che va sotto il nome di «benaltrismo») i problemi sono altri e maggiori. E preoccupanti.

I fatti. Durante una riunione della rete di associazioni Como senza frontiere, un gruppo di militanti del Veneto fronte skinheads ha fatto irruzione, fermandone i lavori per leggere un proclama contro l’immigrazione («invasione», come la chiamano loro, e non solamente loro). Certo, a guardarli nel video che è poi circolato, più che paura, fanno pena, costretti come sono in una recita che nemmeno riescono a sostenere. Però il punto rimane intatto: in Italia e nel 2017, si usano allo scoperto metodi di intimidazione fascista, con tanto di immaginario e simbologia legati ai peggiori periodi della nostra storia e del passato del continente europeo. Questo sì, dal mio punto di vista, rischia di essere un problema serio «per la tenuta democratica del Paese».

Potremmo enumerare migliaia di motivi per cui, adesso, si è giunti a un punto simile. E non avrebbero torto quanti volessero vedere in quello un epifenomeno di un malessere più ampio e generale che coinvolge il tessuto sociale e i suoi strati più profondi e maggiormente in difficoltà. Ma attardarsi solamente sull’analisi teorica sarebbe davvero ragionare di altro, allo stesso modo in cui pensare che basti punire quei quindici teppisti e tutto sarà risolto è una vana illusione; il momento chiede una cura dei sintomi e delle cause, insieme e urgentemente.

Soffermarsi sulle une o sugli altri in modo esclusivo è il peggior errore che si possa fare.

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