Ci son modi meno banali di dire “riflusso”

La svolta verso tendenze più tradizionaliste compiuta dall’Accademia svedese dopo i fuochi di artificio dello scorso anno col Nobel a Bob Dylan non mi è dispiaciuta. Non che avessi qualche pregiudiziale in merito al premio all’autore di Blowin’ in the Wind, tutt’altro: è che Quel che resta del giorno, che credo di aver letto per la prima volta a 19 anni, e per giunta quale parte della sezione monografica nel corso di Teoretica I, è uno dei libri che ho più amato.

Il premio di ieri e le notizie dell’oggi, mi hanno fatto tornare alla mente proprio alcune pagine di quel romanzo di Kazuo Ishiguro. Allo statunitense Mr Lewis che aveva appena finito di spiegare, nel suo brindisi, come fosse tempo che anche la vecchia Europa si arrendesse al principio del “professionismo” pure nelle questioni della politica, non tralasciando di stigmatizzare quanto fatto da quelli che a essa si dedicavano con passione senza farne mai “mestiere”, da lui apostrofati quali «dilettanti», Lord Darlington rispose: «Ciò che voi definite come “dilettantismo”, signore, è una cosa che io credo che la gran parte dei presenti, qui, preferirebbe ancora chiamare “onore”. […] Inoltre, (proseguendo) credo di avere un’idea ben precisa di ciò che voi intendete con “professionalità”. La quale sembra indicare il raggiungimento dei propri scopi tramite l’imbroglio ed il raggiro. Significa disporre le proprie priorità sulla base dell’avidità e del vantaggio personale anziché sulla base del desiderio di vedere la bontà e la giustizia prevalere nel mondo. E se questa è la “professionalità” alla quale voi vi riferite, signore, non mi interessa granché, e non ho alcun desiderio di perseguirla».

Cantore di un mondo che stava finendo nel volgere di un’era e nello spegnersi dell’Europa delle Nazioni nell’atrocemente caldo bagno di sangue del secondo conflitto mondiale, il neo premio Nobel per la letteratura parlava di una società di cui non sarò di certo io a rimpiangere i fasti. È pur vero, però, che le parole che Ishiguro fa dire a Lord Darlington acquistano adesso un senso maggiore. Cos’è diventata la politica, se non quel “professionismo” di cui parlava il democratico americano e nelle accezioni che allo stesso termine dava l’aristocratico inglese? In quel cambio di paradigma rientra l’insistenza sul tema della governabilità, concetto impropriamente inteso in valore attivo, contrapposto, per efficacia ed efficienza, alle lentezze della pratica della rappresentanza, e tutto quello che da lì consegue, non ultima l’ansia di vincere, quasi fosse solo una partita, nei processi elettorali che dovrebbero definire la mappa istituzionale delle forze presenti nella società.

In quel passaggio che non senza ragioni può dirsi epocale, però, ricade un senso di distacco, come quello che il maggiordomo Mr. Steven nella storia del narratore nippo-britannico sembra provare per il mondo così com’è diventato, allorquando, accettando il suggerimento del suo nuovo padrone di casa, non più Lord Darlington, morto, lui che si ergeva a tutore del suo contrario, nel disonore di un’accusa di complicità con i nazisti, ma curiosamente un altro americano, Mr. Farraday, intraprende un viaggio, alla ricerca di Miss Kenton e, in fondo, di sé stesso.

Fosse stato Ishiguro banale come un sociologo, avrebbe scritto la parola “riflusso”.

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2 risposte a Ci son modi meno banali di dire “riflusso”

  1. Italiote scrive:

    Se per valutare appropriatamente l’operato di un “rappresentante” politico sono necessarie informazioni che solo l’operato durante il mandato può fornire (grazie alla trasparenza amministrativa) si potrebbe dedurre l’implicazione che in un sistema rappresentativo il “professionismo” dovrebbe risultare dalla riconferma deliberata di un candidato da parte di una quota dell’elettorato.

    Se l’elettore si riduce ai volti nuovi non solo sembrerebbe ci sia “professionismo” ma dovrebbe desumersi anche che qualsiasi “etichettamento eufemistico” taluni attribuiscano all’assenza di quello abbia una “data di scadenza” breve.

  2. Fabrizio scrive:

    Oggi 2017 , contesto politico del 1867 e politica del 1989.
    Ora o mai piu’ per un futuro diverso da:
    2018, contesto politico del 1865 e politica del 1988
    2019, contesto politico del 1864 e politica del 1987
    2020, contesto politico del 1863 e politica del 1986
    2021, contesto politico del 1862 e politica del 1985
    2022, contesto politico del 1861 e politica del 1984

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