Non gioisco per loro, ma nemmeno di voi

«Godere delle vittorie grilline… Tafazzi è orgoglioso di te», mi scrive un contatto su Facebook in risposta a una mia battuta sulla campagna dem che vuole l’esito delle elezioni amministrative risultato dell’incompetenza dei candidati del M5S. Capisco il senso del commento, ma lo ritengo sbagliato, nel bersaglio e nella misura.

Nel bersaglio, perché io sono così lontano da quel movimento che non finsi nemmeno il commiato ipocrita per la scomparsa di uno dei suoi fondatori. Nella misura, perché, col rimando al personaggio reso celebre da Giacomo Poretti, si fa della scelta politica una questione di interessi particolari e privati (dopotutto, cosa c’è di più privato e particolare del posto su cui Tafazzi si colpiva?). Però, amici piddini, così sprecate colpi; non dovete cercare di convincermi del fatto che i grillini non siano la soluzione, semplicemente perché io di questo lo sono già, e da tempo. Al massimo, sarebbe meglio pensare a come farmi capire che possiate esserlo voi quella risposta adeguata. Se invece il metro che proponete di utilizzare è l’interesse che potrei avere nel votare voi e non loro, beh, anche qui c’è il rischio che caschiate male: per la banale ragione che i fatti, nel passato recente, si sono già incaricati di smentirvi.

I cinquestelle hanno un approccio semplificatore e falsificante alle questioni della politica, sono fondamentalmente e irrimediabilmente di destra e perseguono, dicendosene contrari, come sempre fanno i demagoghi, l’irrigidimento dei rapporti di forza in senso conservatore e reazionario; tutto questo lo so. Fossero l’unica possibilità di alternativa (la contraddizione nei termini è voluta) allo stato presente delle cose, rinuncerei al mio diritto di voto. Ma il senso del mio discorso è un altro.

Se pure concedo al Pd qualche avanzamento sul piano dei diritti civili (e borghesi), tutto il resto del suo impegno sociale ed economico in questa stagione che s’ostina a non voler volgere al passato è stata la più grande delusione sul piano politico che ho avuto, molto probabilmente a causa della mia immotivata illusione.

Per riprendere il mio amico, non gioisco delle loro vittorie; è che le vostre sarebbero pari.

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