Alla fine, riusciranno a convincermi a restare dentro casa

«E poi ti dicono “Tutti sono uguali, tutti rubano alla stessa maniera”./ Ma è solo un modo per convincerti a restare chiuso dentro casa quando viene la sera». Le conoscete già tutti a memoria queste parole de La Storia di Francesco De Gregori. Sono belle, come bella è la canzone che le contiene. E sono giuste, come in fondo sappiamo. E però sono stanco di crederci.

Quante volte proprio quei versi dell’autore di Rimmel ce li siamo cantati da soli per dirci che no, non dovevamo rimanere chiusi in noi stessi, che era necessario impegnarsi, che bisognava andare avanti e non credere alle voci di quelli che, seduti nell’angolo di un bar, criticavano tutto e tutti mettendo chiunque nello stesso calderone dei condannabili? Sì, quel “tutti sono uguali” è un modo per convincere a rinunciare. E però rischia di funzionare. O almeno, quello che leggo sui giornali e quello che vedo accadere per le decisioni dei rappresentanti mi toglie ogni giorno ragioni buone a segnare delle differenze. E rischio di cedere davvero al restare in casa, o all’andare al mare, che poi è un po’ la stessa cosa.

Se volete, criticatemi pure, ma è che sono stanco. Di impegnarmi ho provato tante volte. Da ragazzino, in tutti i luoghi e gli ambienti in cui sono stato ho tentato di partecipare, di dire la mia, di contribuire alle cose che accadevano per quello che volevo che fossero, quantomeno per cercare di cambiarle un poco.

Ovviamente, è solo per miei limiti che non sono riuscito a incidere dove ho agito per le idee che avevo, anche questo so. Ma è appunto rendendomi conto di tutto ciò, della mia inadeguatezza ai tempi in cui m’è capitato di vivere, che trovo ogni ora meno ragioni per continuare un impegno che non sia solo sguardo sulle vicende che si succedono.

Sconfitto? Deluso? Forse, ma non è questo il punto. So che, per continuare con la canzone di prima, «la storia non si ferma davvero davanti a un portone,/ la storia entra dentro le stanze, le brucia, la storia dà torto e dà ragione», ma non ho alcuna voglia di aspettarne il giudizio. O meglio, di attenderlo in un agone che, in ogni modo e con tutti i metodi, cerca di spiegarmi che non è quello il mio posto.

Questa voce è stata pubblicata in libertà di espressione, politica, società e contrassegnata con , , , , . Contrassegna il permalink.

1 risposta a Alla fine, riusciranno a convincermi a restare dentro casa

  1. Doriano scrive:

    De André diceva anche che in un modo o l’altro siamo coinvolti.

Lascia un commento