A loro insaputa. Ma anche nostra

Berlusconi non pensava che Ruby fosse minorenne e la credeva davvero nipote di Mubarak, ovvio. Scajola non immaginava che qualcuno avesse potuto pagare parte della sua abitazione e riteneva che si trattasse solamente di uno sconto generoso da parte di un venditore interessato a chiudere l’affare, chiaro. E la Raggi non sapeva nulla, ma nulla, di quella “polizza vita” che era stata sottoscritta in suo vantaggio da uno che poi, incidentalmente, lei ha nominato capo della sua segreteria.

E noi ci crediamo. Dopotutto, come giudicare malsana l’idea di sottoscrivere un’assicurazione se si ha l’abitudine di parlare sui tetti temendo le intercettazioni ambientali. Lo so, si potrebbe provvedere all’installazione di un sistema di linee vita anti-caduta, ma forse il Campidoglio è sottoposto a vincoli, e si sa, le soprintendenze hanno delle lungaggini burocratiche che fan passar la voglia. Infine, loro il cambiamento l’avevano assicurato, appunto. Troppo sarcasmo? Può essere: è che non ho l’eloquio del Beppe Grillo delle origini, quello del V-day, diciamo. In compenso, lei non ha mai parcheggiato in ztl, vuoi mettere; mica come quel gaglioffo di Marino. E se le avanza del tempo, fra una conferenza stampa senza risposte e la selezione di assessori rinunciatari o dimissionari, magari trova pure quello di governarla, Roma, visto che ormai è lì dall’anno scorso.

Perché il giochino del dirsi inconsapevoli, gira che ti rigira, finisce, a nostra insaputa, contro di noi, non contro di loro, dato che vorrebbero che fingessimo di crederci. E perché, qualora fosse vero e fossero realmente così inconsapevoli, fosse effettivamente tanto facile fargliela sotto il naso o incastrarli con mosse da giocatori d’azzardo in bettole di periferia, allora la guida di un Paese o della sua Capitale non sarebbe argomento da affidare alle loro mani.

Invece, qui siamo a commentar di quelle le gesta.

Nota a margine. La vittoria di Trump negli Stati Uniti, la minaccia di una possibile affermazione della Le Pen in Francia o l’imperizia mostrata da Cameron e soci in Inghilterra ci dicono che il problema della qualità delle classi dirigenti non è una questione solamente italiana. E però, da noi par raggiungere cifre tristi da almeno un quarto di secolo, grosso modo da quando ho l’età per seguire le cose della politica e i suoi protagonisti, in un modo o nell’altro. Forse non riuscirò a smettere, ché ormai e malattia, o a interessarmi di calcio, di cui capisco poco più che nulla; ma la tentazione di provare a saltar a piè pari al di là di queste miserie è sempre più forte. Come dire: #extraterrestreportamivia

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1 risposta a A loro insaputa. Ma anche nostra

  1. Enrica scrive:

    Mi hanno impressionato le otto ore di interrogatorio alla Raggi. O i giudici sono sadici, oppure lei, come ha scritto “manginobrioches”, non capiva le domande. Propendo per la seconda ipotesi, che non fa ben sperare nel livello della nuova classe dirigente.
    Cavolo, Andreotti era luciferino ma le domande le capiva al volo.

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